• 4 Maggio 2024 19:23

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

DAB+ obbligatorio per tutte le radio domestiche e le auto, a partire da gennaio 2020

Giu 17, 2019

Dal primo gennaio 2020 tutti gli apparecchi radiofonici ad uso domestico e le automobili dovranno integrare un sistema di ricezione DAB+. È una grande volta per la radio digitale di seconda generazione. La novità di gennaio si deve a una serie di articoli inseriti del decreto Slocca-cantieri recentemente approvato dalla Camera.

Come racconta Affari & Finanza, oggi, malgrado le pressioni di diversi gruppi di interesse lo “sblocco” è passato. Secondo Sergio Natucci, direttore del consorzio Dab Italia (Deejay, Capital, M28, Radio 24, etc.), alcuni importatori e grandi catene avrebbero preferito rimandare anche se in effetti un ricevitore DAB “ha un costo risibile” sotto il punto di vista industriale. Rispetto a un dispositivo analogico il sovrapprezzo è di circa 5 euro.

E dire che le stime indicano in circa 4,3 milioni il numero di ricevitori DAB+ nelle case e nelle auto degli italiani. Il doppio rispetto alla Francia, quasi il triplo in meno rispetto alla Germania. Nel Regno Unito poi salta del tutto il paragone: sono già a quota 40 milioni.

Il problema di fondo è che da qui alla fine dell’anno molti italiani probabilmente non faranno caso al dettaglio di questo standard durante l’acquisto di radio per la casa o di auto, anche perché l’FM continuerà a funzionare e non ne è ancora previsto il pensionamento. La speranza è che i produttori e i distributori giochino la partita con trasparenza: va bene gli sconti che sia esplicitata la rivoluzione prevista per il 2020.


Sul fronte della copertura nazionale c’è però ancora da lavorare. Il Nord Italia è a buon punto, se si esclude basso Piemonte e una porzione della Liguria. Nel Centro Italia tutta la fascia tirrenica è attiva, mentre quella adriatica dalla bassa romagna al Molise c’è un grande vuoto. Male Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna ad esclusione delle zone di Reggio Calabria, Catania, Palermo e Cagliari. Insomma, siamo a poco meno del 50% della penisola e a seconda dei consorzi radiofonici le scenari cambiano da regione a regione. La RAI punta a superare il 50% di copertura del territorio nazionale entro la fine dell’anno.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close