ROMA – Pochi fondi e molti dubbi. L’ecobonus sulle auto elettriche e ibride arriverà a scaglioni, 20 milioni per volta dei 60 stanziati per il 2019, per evitare l’assalto alle poche risorse disponibili, mentre l’ecotassa sarà applicabile subito dal primo marzo, anche se i decreti attuativi non dovessero arrivare in tempo (le bozze sono tuttavia in circolazione da diverse settimane). In attesa dei regolamenti, i concessionari hanno ancora molti dubbi sulle modalità di applicazione delle norme antinquinamento previste dalla legge di Bilancio.
Il dubbio principale riguarda i tempi: va considerata la data di immatricolazione o quella di acquisto? Una questione non da poco visto che gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche e ibride possono arrivare fino a 6.000 euro, nel caso in cui contemporaneamente si rottami un’auto inquinante, mentre l’ecotassa sulle auto più inquinanti fino a 2.500 euro. I tempi per l’emanazione dei decreti attuativi (di competenza di tre ministeri, Sviluppo economico, Infrastrutture e trasporti ed Economia e finanze) sono ormai strettissimi: si attende anche la piattaforma di Invitalia sulla quale i concessionari dovranno registrarsi per l’erogazione del bonus, che non è ancora on line ma è già pronta, venerdì scorso c’è stata l’ultima riunione operativa.
Le riserve sulle norme però non sono solo di carattere interpretativo. «La nostra sensazione è che ci saranno molti più pagamenti per l’ecotassa che erogazioni di ecobonus. – dice Andrea Iotti, venditore di un concessionario Ford di Roma – I parametri antinquinamento sono troppo rigidi, al massimo potranno rientrarci le auto elettriche, le ibride non credo proprio».
Anche le associazioni dei consumatori sono molto scettiche sull’efficacia delle norme: «Rottamare una seconda auto (quella elettrica o ibrida deve esserlo per forza) per comprane una di prezzo alto, in media sopra i 25.000 euro, anche a fronte di un bonus di 6.000 euro non è un’operazione alla portata di tutti. – osserva Silvia Bollani, di Altroconsumo – Sarebbe stato meglio premiare la rottamazione delle auto più inquinanti, e anche più pericolose ormai, e lasciare i consumatori liberi di acquistare qualunque modello (le auto nuove sono comunque molto meno inquinanti). Queste norme probabilmente beneficeranno solo i titolari di flotte aziendali. Il bonus è poi condizionato alle risorse: noi consigliamo di acquistare con la clausola ecobonus. In assenza dell’effettiva erogazione, in questo caso si ha la possibilità di recedere dall’acquisto.