• 28 Aprile 2024 22:53

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

CyberArk: come le abitudini domestiche minacciano le reti aziendali

Giu 8, 2020

Una nuova indagine di CyberArk ha rilevato come le abitudini di lavoro da casa stanno mettendo a rischio i sistemi critici e i dati sensibili delle organizzazioni. Riutilizzo delle password e la possibilità per i membri della famiglia di usare i dispositivi aziendali, sono solo alcuni degli elementi che hanno portato il gruppo a raggiungere tali conclusioni.

L’indagine, che mirava a valutare lo stato della sicurezza nell’attuale ambiente di lavoro remoto, ha rilevato che il 77% dei dipendenti utilizza dispositivi “BYOD” non gestiti e insicuri per accedere ai sistemi aziendali. Inoltre, il 66% dei dipendenti ha adottato strumenti di comunicazione e collaborazione come Zoom e Microsoft Teams, che hanno recentemente segnalato vulnerabilità di sicurezza.

I rischi per la sicurezza aziendale diventano ancora più elevati quando si tratta di genitori che lavorano. Poiché questa categoria ha dovuto trasformarsi rapidamente in insegnanti, assistenti e compagni di gioco a tempo pieno, non sorprende che le buone pratiche di sicurezza non siano sempre in cima ai loro pensieri quando si tratta di lavorare da casa.

Ecco allora che il 93% ha riutilizzato le password per applicazioni e dispositivi, il 29% ha ammesso di consentire ad altri membri della famiglia di utilizzare i dispositivi aziendali per attività come la scuola, il gioco e lo shopping mentre il 37% salva in modo non sicuro le password nei browser sui propri device professionali.

Marianne Budnik, CMO di CyberArk
Facce Aziendali

Mentre il 94% dei team IT è fiducioso nella propria capacità di garantire la protezione della forza lavoro remota, il 40% non ha aumentato i protocolli di sicurezza nonostante il significativo cambiamento nel modo in cui i dipendenti si collegano ai sistemi aziendali e l’aggiunta di nuove applicazioni legate alla produttività.

La corsa per offrire nuove applicazioni e servizi che consentono il lavoro a distanza, associata a connessioni non protette e pratiche di sicurezza pericolose, ha ampliato in modo significativo la superficie di attacco. È fondamentale aggiornare quindi le strategie di sicurezza per adattarsi a questo nuovo panorama dinamico di minacce, soprattutto quando si tratta di salvaguardare le credenziali privilegiate dei lavoratori remoti che, se compromesse, potrebbero lasciare scoperti i sistemi e le risorse aziendali più critiche.

«La posizione di sicurezza delle organizzazioni continua ad essere messa alla prova perché molti dipendenti remoti devono affrontare sfide significative al fine di bilanciare produttività e protezione nei loro spazi di lavoro professionali e personali» ha detto Marianne Budnik, CMO di CyberArk.

«Poiché sempre più organizzazioni estendono le politiche di lavoro da casa a lungo termine, è importante imparare le lezioni apprese dalle fasi iniziali del lavoro a distanza e plasmare le future strategie di sicurezza, affinché i dipendenti non debbano scendere a compromessi che potrebbero mettere a rischio l’azienda».

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close