Agadir, 30 settembre. Il giorno più importante è quello in cui non si possono più tenere nascoste le verità, in cui balle e bluff non servono più a niente. Il giorno in cui cadono i “segreti”. È il momento in cui il Rally del Marocco rulla sulla pista di decollo, e quindi quelli che possiamo vedere quasi in azione non sono più maquette o banalizzazioni, ma mezzi “veri”. Completi, pronti al 99%, tutt’al più qualche kit da provare, per essere sicuri o per poter disporre di un’opzione in più, o parti meccaniche da rodare o da mettere a registro o a punto. La fortuna del Rally che si corre in Marocco è il calendario, la data che gli assegna il ruolo di ultima chance sul cammino della Dakar. Come dicono gli addetti ai lavori, “Il Marocco è un ottimo esercizio”. Un compito che va svolto diligentemente fino in fondo. È una opportunità ma anche un rischio. Un anno Marc Coma dovette saltare la Dakar per un infortunio in Marocco. È parte del gioco e del mestiere. C’è chi si sottopone alle sue regole e chi, come Joan Barreda e metà della Squadra Honda, preferisce andare a provare in santa pace al Cina Grand Rally e cercarvi situazioni che possano validare i riferimenti teorici costruiti per la Dakar in mezzo mondo.
Il Rally assegna il Titolo di Campione del Mondo dei Motociclisti, ma non è tappa fondamentale per la Coppa del Mondo FIA delle Auto. Mister Nasser Al Attiyah, infatti, ha già chiuso la pratica con due prove di anticipo e va in Marocco con il terzo Titolo personale, il compito di testare la nuova Toyota e la curiosità, tutta olimpica, di vedere a che punto sono gli avversari senza scoprirsi troppo.
Ed eccoli, gli avversari numero 1, “beccati” al termine della sessione di test marocchini che precede il Rally. Assenti Pterhansel e Loeb, in corsa con la nuova 3008 DKR ci sarà solo l’Equipaggio Carlos Sainz-Lucas Cruz. Vedremo in azione la nuova 3008 DKR, o meglio una versione molto, molto vicina a quella definitiva destinata alla Dakar Paraguay-Bolivia-Argentina del Gennaio prossimo, e potremo metterla in qualche modo a confronto con la “vecchia”, imbattibile 2008 DKR. Con una 2008 DKR del Team ufficiale Peugeot-Total correranno, infatti, Cyril Despres e David Castera, accompagnati dalla grande curiosità sulle 2008 DKR che sono, invece, passate alla gestione del Team privato PH-Sport. Con due di queste Macchine sono schierati per la prima volta, e dopo aver provato appena pochi chilometri, Khalid Al Qassimi, “mente” delle operazioni di sponsorizzazione del Team Abu Dhabi che già utilizza le Macchine di PH-Sport nel Mondiale WRC, e l’inglese Harry Hunt, che ha appena raggiunto il Team francese. Con questa “rivelazione” viene più chiaro anche lo “spirito” dell’impiego delle Peugeot ex ufficiali. Sono a disposizione con la formula del “pacchetto” in affitto, come la maggior parte delle vetture che escono dagli atelier dei Rally-Raid, ma con un pensiero speciale per la “clientela” più… benestante.
La risposta all’attacco delle Peugeot al pianeta Rally-Raid non si è fatta attendere e, in linea di massima, si può dire che il dominio della 2008 DKR alla Dakar e in Cina ha dato la sveglia ai Team e ai Preparatori che si erano contesi, con una certa stabilità di risultati, il dominio dell’era pre-Peugeot. In particolare, ci riferiamo a Mini, che aveva vissuto un po’ troppo sugli allori in mancanza di una seria alternativa, e a Toyota Overdrive, che inseguiva e cresceva avendo come riferimento le Mini, e che si è trovata ulteriormente spiazzata dall’avvento delle due ruote motrici del dio di Velizy… come si chiama? Ah, Bruno Famin. Più in generale, si può dire che la sfida di Peugeot raccolta, gioco forza, da Mini e Peugeot, ha fatto una grande pubblicità alla disciplina, e che ora si contano più pretendenti a un volante che Macchine competitive a disposizione, con il conseguente, inevitabile aumento dei costi di “gestione”.
Mini, l’ex dominatore della cena Mondiale Rally-Raid e della Dakar, schiera in Marocco ben sette Macchine, le tradizionali Mini All4 Racing, ma non il prototipo a due ruote motrici. Le Mini sono affidate Al Rajhi, Hirvonen, Vasilyev, Terranova, Przygonski, Garafulic e Abuissa, il giovane pilota del Qatar che fa il grande salto dalle piccole due ruote dei Quad alle grandi delle Mini. Con le Toyota Overdrive, anche in questo caso la “tradizionale” Hilux a quattro ruote motrici, saranno in corsa, invece, oltre ad Al Attiya e Baumel, neo Campioni del Mondo che hanno confermato anche la Dakar con Toyota, la new entry Erik Van Loon, Ronan Chabot, Joan Roma, in coppia con Alex Haro al primo Rally con la Hilux, e Khalifa Al Attiyah, il fratellino di Nasser anche lui con un navigatore francese, Stephane Prevot.
Certamente è una bella mano, vediamo chi riuscirà a giocarla meglio, e chi si aggiudicherà il 17° Rally del Marocco.