AGI – A febbraio il prezzo del Bitcoin è scivolato del 17,5% registrando la peggiore performance mensile dal giugno 2022, mentre svanisce l’euforia per le criptovalute alimentata dalla vittoria elettorale di Donald Trump.
Per la ‘regina’ delle monete digitali quello passato è stato l’11esimo mese peggiore dell’ultimo decennio. Bitcoin ha chiuso febbraio a 84.252 dollari, dopo aver toccato un minimo di tre mesi di circa 78.273 durante il trading di venerdì. Ed è sceso di oltre il 20% dal massimo storico di 109.071 dollari toccato a meta’ gennaio.
A pesare è la crescente volatilità dei mercati finanziari, dovuta ai timori di una guerra commerciale globale innescata dai nuovi dazi annunciati da Trump a Canada, Messico e Cina, che partiranno nei prossimi giorni. Dopo essere state spinte al rialzo dal “Trump trade” che ha alimentato i mercati dopo le elezioni di novembre, a febbraio le criptovalute hanno perso terreno sulla scia della debolezza delle azioni di Wall Street e del dollaro, mentre i trader sono ancora in attesa di un chiaro quadro normativo pro-crypto da parte dell’amministrazione Trump.
Il sentiment è stato danneggiato anche dal recente attacco informatico all’exchange Bybit a Dubai, in cui sono stati rubati 1,5 miliardi di dollari di asset digitali. Bitcoin si è ripreso dai forti cali mensili del passato. A giugno 2022, il suo mese peggiore, è sceso del 41% da 31.700 dollari a 18.700, prima di balzare del 26% a luglio.