C’era un tempo un brand che non temeva la concorrenza dei migliori marchi al mondo e vantava in listino modelli desideratissimi da facoltosi appassionati. Nel 2024 la Maserati ha subito una flessione che ha scatenato il malcontento anche dei suoi lavoratori. Il Tridente è piombato in una crisi profonda a causa di una strategia commerciale che non ha sorriso. Si è iniziato a parlare anche di una possibile cessione del marchio facente parte dell’universo Stellantis, tuttavia per ora non è in vendita.
Stellantis ha deciso di fermare la produzione nel suo stabilimento di Mirafiori, a Torino, di uno dei modelli di punta del marchio. A causa di un calo significativo della domanda la GranTurismo subirà uno stop. La decisione coinvolge anche la FIAT 500e. Sul modello alla spina della piccola utilitaria della Casa piemontese vi sono ragioni diverse, strettamente legate alla perdita di hype per l’acquisto di EV. Le proposte sono aumentate a dismisura sul car market elettrico, ma le infrastrutture sono ancora piuttosto carenti alle nostre latitudini. Con un prezzo d’acquisto piuttosto elevato, tutte le auto elettriche in Italia non hanno fatto molta presa e in Europa c’è stata una diminuzione del 54% nelle vendite nei primi dieci mesi del 2024.
L’ammissione dei vertici di Stellantis
Il colosso italo-francese ha comunicato ai sindacati che l’incertezza nelle vendite non permette una continuità nella produzione. Per ovviare al problema, la FIAT sta elaborando su una nuova versione ibrida della 500, prevista per il lancio tra fine 2025 e inizio 2026. C’è stupore e disperazione tra gli operai di Mirafiori che immaginavano un futuro roseo dopo la fusione tra FCA e PSA. Con lo spettro della cassa integrazione non è chiaro come si possa uscire, nel breve periodo, dall’impasse in cui è finita la filiera.
Nello stabilimento di Mirafiori sono stati prodotti modelli iconici del Tridente, come la Ghibli, la Levante e la Quattroporte. Con un calo notevole nel 2024, i vertici della Maserati hanno deciso che la Ghibli non verrà sostituita e i successori della Levante e della Quattroporte sono ancora avvolti dal mistero. La decisione di stoppare la produzione della GranTurismo è legata anche alla crisi di un segmento che è diventato fuori dalla portata degli italiani. Affermarsi a livello internazionale è piuttosto difficile con una nutrita concorrenza europea, asiatica e americana e i sindacati hanno espresso preoccupazione per il futuro dei lavoratori del brand modenese.
Maserati, il declino di una icona
Disegnata da Pininfarina, la prima serie della GranTurismo venne creata sul pianale della Quattroporte che aveva introdotto il nuovo linguaggio stilistico della Casa emiliana. Montava un V8 di produzione Ferrari, con basamento in alluminio e silicio associato a un cambio automatico sequenziale a sei rapporti oppure a un robotizzato DuoSelect sempre a sei rapporti.
L’attuale sportiva a quattro posti ha ripreso lo stile della coupé che ha sostituito. La GranTurismo vanta potenti 3.0 V6 biturbo o, in alternativa, le tre unità elettriche della variante a batteria Folgore, che garantiscono performance da sogno. Il suo prezzo base è di 182.000 euro ed è schizzato rispetto al passato, pur non garantendo tutto di serie: gli aiuti elettronici alla guida si pagano a parte e sono piuttosto salati. La Casa del Tridente dovrà cambiare strategia, già a partire dal prossimo anno, se vorrà tornare ai fasti del passato.