• 27 Febbraio 2025 18:08

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Crisi settore auto, colpita anche Aston Martin: previsti licenziamenti globali

Feb 27, 2025

Nonostante sia uno dei marchi più prestigiosi al mondo, Aston Martin sta vivendo una fase piuttosto complessa. Nel 2023 il gruppo cinese Geely è diventato il terzo principale azionista, mettendo sul piatto oltre 269 milioni di euro per delle azioni della Casa di Gaydon. La prima parte dell’investimento è consistito nell’acquisto di circa 48 milioni di euro in azioni ordinarie detenute dal principale azionista, la società di investimenti guidata dal miliardario canadese Lawrence Stroll, presidente di Aston Martin.

Il padre di Lance Stroll, pilota del team AM in Formula 1, sta cercando di risollevare le sorti finanziarie del brand inglese. Nell’affare, in una piccola percentuale, era rientrato anche il team principal di Mercedes Toto Wolff. Geely è già presente nel Vecchio Continente con brand di spessore come Volvo, Polestar, Smart, Lotus, Lynk &Co e LEVC, la società britannica che realizza i nuovi taxi londinesi ibridi plug-in. Nonostante una copertura molto importante, il costruttore di auto di lusso ha avuto un calo delle vendite, dovuto a problemi di approvvigionamento e ritardi nella produzione.

Aston Martin, il piano di contenimento dei costi

Il marchio britannico ha annunciato licenziamenti pari al 5% della forza lavoro. La decisione dei vertici della Casa di Gaydon rientra in una serie di misure di riduzione dei costi per tornare alla redditività. Tutti i reparti dell’azienda, dalla produzione agli uffici fino alle cariche dirigenziali, saranno oggetto di una ristrutturazione. In un comunicato ufficiale Aston Martin ha spiegato che la soppressione di parte del personale è risultata “una decisione difficile ma necessaria”, volta a garantire che l’azienda sia “adeguatamente strutturata per i suoi piani futuri”. Il target fissato è nell’ordine dei 25 milioni di sterline risparmiati, di cui circa la metà già nel corso dell’anno scorso.

Il lancio di nuovi modelli come la Vantage, la DBX707 e la Vanquish non è bastato per evitare una flessione su base annua. Le perdite sono cominciate già due anni fa. Nel secondo semestre del 2023, le consegne sono cresciute del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie alla nuova produzione, tuttavia le vendite generali sono calate del 9%, con 6.030 esemplari venduti. Non hanno nemmeno pagato gli investimenti in F1 che avrebbero dovuto portare la squadra ai vertici. Il team potrà almeno contare, d’ora in avanti, sull’estro di Adrian Newey, miglior progettista della storia della massima categoria del Motorsport, pagato a peso d’oro dopo i fasti con la Red Bull Racing.

Aston Martin, bilanci in netto calo

Per la Casa britannica le perdite pre-tasse sono cresciute del 21%, toccando i 289,1 milioni di sterline, mentre il debito complessivo è aumentato del 43%, arrivando a 1,16 miliardi di sterline. Le azioni della società hanno subito un calo del 33% nell’ultimo anno a seguito di diversi aumenti di capitale, ritardi nei modelli e due profit warning, ha sancito Bloomberg. Da quando il brand è stato acquisito da Lawrence Stroll è iniziata una strategia di rilancio. La prima supercar full electric verrà proposta nella seconda metà del decennio.

L’anno scorso il magnate canadese ha chiamato come CEO l’ex numero uno di Bentley Motors, Hallmark. Quest’ultimo ha giustificato il 2024 come “un periodo di intensi lanci di prodotto, combinati con sfide a livello industriale e aziendale“, ma l’Aston Martin avrà bisogno di un piano produttivo funzionale alle esigenze di una clientela sempre più appagata dai diretti competitor.

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