I carburanti, come l’energia, hanno subito negli ultimi anni delle oscillazioni preoccupanti che, di conseguenza, hanno messo in ginocchio spesso e volentieri i consumatori italiani, alle prese con un portafoglio sempre meno gonfio. Prima c’è stata la guerra in Ucraina, poi, è arrivato il conflitto a Gaza e infine, oggi, bisogna contrastare la crisi nel Mar Rosso. La preoccupazione è che il costo della benzina e del gasolio, per fare un esempio, possa tornare a quasi 2 euro al litro. Uno spauracchio che nessuno vorrebbe rivedere, ma l’allarme è stato lanciato da più parti, tutte autorevoli.
La crisi nel Mar Rosso
L’ultima escalation di violenza nel conflitto fra Israele e Hamas, ha comportato delle gravi reazioni, con Stati Uniti e Inghilterra che hanno lanciato la rappresaglia contro gli Houthi, le forze armate sciite dello Yemen che hanno preso di mira le navi mercantili nel Mar Rosso. L’associazione consumatori Assoutenti ha calcolato i potenziali impatti di questa crisi in Italia. La rotta del Mar Rosso è strategica per lo Stivale, dalla quale transita il 40% dell’import ed export del Paese. Per questo motivo, ci potrebbe essere il rischio di un innalzamento dei prezzi al dettaglio delle merci, delle bollette dell’energia, compreso il gas, e anche dei carburanti, dato che le quotazioni internazionali del petrolio sono rapidamente salite, dopo l’escalation militare.
Gli attacchi obbligano le petroliere a mutare la loro rotta e a registrare degli ingenti ritardi nelle consegne. “Sono fattori che rischiano di determinare a breve un incremento dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa – viene spiegato da Assoutenti – un aumento ipotetico del 10% dei listini al pubblico praticati dai distributori, porterebbe il prezzo medio della verde a 1,950 euro al litro”. Un colpo basso, anche perché il costo del carburante era recentemente sceso e, prima della fine del 2023, aveva raggiunto i minimi dell’anno.
Il prezzo medio della benzina oggi
Dunque, continuano i movimenti al rialzo sui listini dei prezzi consigliati dei maggiori marchi, mentre le quotazioni internazionali dei prodotti raffinati calano leggermente e restano stabili le medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa. Osservando la consueta rilevazione di “Staffetta Quotidiana“, Tamoil ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio.
Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 del 15 gennaio su circa 18.000 impianti:
benzina self service a 1,773 euro/litro (invariato, compagnie 1,777, pompe bianche 1,764);
diesel self service a 1,731 euro/litro (invariato, compagnie 1,736, pompe bianche 1,722);
benzina servito a 1,913 euro/litro (invariato, compagnie 1,954, pompe bianche 1,831),
diesel servito a 1,871 euro/litro (invariato, compagnie 1,913, pompe bianche 1,787);
GPL servito a 0,714 euro/litro (invariato, compagnie 0,722, pompe bianche 0,706);
metano servito a 1,420 euro/kg (invariato, compagnie 1,431, pompe bianche 1,412);
Gnl 1,297 euro/kg (invariato, compagnie 1,300 euro/kg, pompe bianche 1,294 euro/kg).
Qua sotto, invece, troviamo i prezzi applicati sulle tratte autostradali:
benzina self service 1,858 euro/litro (servito 2,129);
gasolio self service 1,823 euro/litro (servito 2,098);
GPL 0,848 euro/litro;
metano 1,488 euro/kg;
Gnl 1,317 euro/kg.
Persiste l’obbligo delle stazioni di servizio di esporre i cartelloni che riportano i prezzi medi del carburante, provvedimento che è entrato in vigore lo scorso primo agosto, e che serve per tenere sempre sott’occhio le oscillazioni di questo campo.