Sono passati quasi due mesi dall’entrata in vigore delle novità per il Codice della Strada, aggiornato con una serie di misure tra cui anche una stretta normativa mirata al contrasto della guida in stato di ebbrezza. Si tratta di un tema sempre più attuale che ha spinto molti automobilisti a chiedersi quanti bicchieri di vino si possono bere prima di mettersi alla guida. Nelle scorse settimane, inoltre, abbiamo riportato alcune stime che evidenziano un vero e proprio crollo dei consumi di vino, tanto da far pensare a una nuova “crisi Covid”.
Le norme più stringenti, gli alcoltest sempre più diffusi e le sanzioni più pesanti sono oggi la nuova normalità della mobilità in Italia. Secondo i primi dati, ancora assolutamente parziali considerando che il periodo analizzato si riferisce a poche settimane, c’è un trend di calo degli incidenti e delle vittime. In attesa di dati aggiornati e più affidabili, resta la “crisi” legata ai consumi di vino che ora colpisce anche i sommelier.
Il tema è questo: gli automobilisti starebbero riducendo i consumi di vino e altri alcolici in occasione di pranzi e cene fuori. Questa scelta può avere un effetto sul comparto della ristorazione, con un calo dei fatturati che potrebbe danneggiare diverse aziende, produttori compresi, nel lungo periodo. Allo stesso tempo, si starebbe registrando una riduzione delle richieste per partecipare a corsi da sommelier, come conferma Ais Veneto. L’impegno (fondamentale) per promuovere una guida sicura potrebbe, quindi, avere degli spiacevoli effetti negativi.
Tempi difficili per i sommelier?
In una dichiarazione rilasciata a Il Gazzettino, Gianpaolo Breda, presidente di Ais (Associazione Italiana Sommelier) Veneto, ha evidenziato le attuali difficoltà del settore dei sommelier e, in particolare, ha sottolineato un vero e proprio calo delle “vocazioni”, con un calo del numero di persone interessate ad apprendere il mestiere. Secondo Breda: “ci sono una serie di criticità anche economiche che hanno avuto delle ricadute anche sul nostro comparto. Sicuramente tutto quello che sta accadendo intorno al vino non sta aiutando, dobbiamo fare grandissima educazione sul bere responsabile, anche se sono anni che lo facciamo. So per certo che la categoria più penalizzata è quella dei ristoratori, vedo addirittura sconti sulle carte dei vini per cercare di favorirne il consumo“. Breda evidenzia che bisognerà attendere i dati finali sulle iscrizioni ai corsi, che arriveranno tra un paio di mesi, per avere una fotografia aggiornata sul settore dei sommelier. In ogni caso, evidenza il presidente di Ais Veneto, si sta facendo “un po’ di terrorismo sul nostro comparto“, molto importante per l’economia locale, che potrebbe affrontare delle difficoltà in futuro.
Non ci sono ancora dati precisi
La presunta “crisi dei sommelier” ma più in generale le difficoltà del settore della ristorazione, legate soprattutto al consumo di vino e altri alcolici, sono un tema di grande attualità sul quale, per il momento, non ci sono ancora dati affidabili ma solo parziali. L’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada ha avuto un eco mediatico molto rilevante e, quindi, potrebbe aver condizionato, almeno nelle prime settimane, le scelte di molti automobilisti, propensi a ridurre il consumo di alcolici per evitare di violare la normativa. Staremo a vedere come evolverà la situazione: una volta che l’eco mediatico delle novità introdotte dal Codice della Strada, soprattutto per quanto riguarda la guida in stato di ebbrezza, si sarà ridotto, non è escluso che i consumi di alcol nei ristoranti tornino a salire. Un quadro aggiornato sulla questione potrebbe arrivare nel corso dei prossimi mesi.