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Crisi dei microchip: la decisione drastica di Stellantis

Ago 30, 2022

Della crisi dei microchip purtroppo parliamo ormai da moltissimo tempo, dopo un 2020 colpito da una delle più gravi pandemie globali di tutti i tempi, quella del Coronavirus, il 2021 è stato caratterizzato da un mercato auto in profonda crisi, per una problematica che sicuramente è collegata alla prima. Il lockdown e le numerose chiusure hanno portato delle conseguenze negative a tutto il settore, con perdite enormi.

La grande crisi di cui abbiamo iniziato a parlare tra la fine del 2020 e il 2021 infatti è quella legata ai semiconduttori, che pare non fermarsi e provocare ancora oggi effetti molto pesanti nel comparto automotive. Mancano i microchip, e l’industria automobilistica è senza dubbio una delle più colpite dalla scarsità globale di processori, un problema serio e più duraturo del previsto.

Il danneggiamento della produzione

Già nel mese di ottobre 2021, quasi un anno fa, la Federazione Italiana Metalmeccanici (in CISL) aveva stimato un danneggiamento della produzione di Stellantis, causato dalla mancanza di forniture, più grave di quello determinato dal Covid-19. La motivazione era da ricercare quasi esclusivamente nella mancanza delle componenti fondamentali sulle linee di assemblaggio. Non è facile per il settore auto, un colosso della portata di Stellantis ha continuano infatti a registrare pesanti rallentamenti del lavoro, soprattutto in Europa e USA.

La decisione di Stellantis oggi: un boccone amaro da accettare

Ancora oggi il gruppo Stellantis continua ad avere problemi con la mancanza di microchip. Stiamo parlando di un vero e proprio colosso del comparto automotive, nato grazie alla fusione di aziende di grandissima portata internazionale, quali FCA e PSA, lo sappiamo. Un’enorme realtà guidata oggi dal CEO Carlos Tavares, che in questo momento è nuovamente costretta a prendere una decisione drastica, e non è la prima volta in questi ultimi due anni, purtroppo: stop alla produzione negli stabilimenti di Vigo e Figueruelas in Spagna. Le componenti necessarie per l’assemblaggio di nuove auto mancano, quindi non si può fare altrimenti. Questa situazione ha provocato un continuo e grave ritardo nella consegna delle auto nuove ai clienti.

A Vigo gli operai dovrebbero rientrare a lavoro il prossimo lunedì, 5 settembre. Sono 40 in tutto i fermi di produzione accumulati da gennaio a giugno 2022 dalla fabbrica. Per il sito produttivo di Figueruelas (vicino a Saragozza), Stellantis ha deciso di bloccare totalmente l’attività delle due linee di produzione dal turno notturno di martedì fino a sabato mattina: il motivo è sempre lo stesso.

A Figueruelas vengono prodotte la Citroën C3 Aircross e la Opel Crossland (linea due), e anche uno dei modelli più iconici e famosi del Gruppo, la Opel Corsa (linea due). La speranza è chiaramente che Stellantis possa riuscire a porre fine ai suoi problemi, trovando presto una soluzione, per non essere più costretta a interrompere la produzione.

Come fanno fronte al problema le aziende

Le Case automobilistiche e le aziende fornitrici da mesi si rimboccano le maniche per cercare di rispondere a una domanda sempre più difficile da soddisfare. Stellantis a gennaio aveva anche annunciato di aver siglato un accordo con Foxconn, big dell’elettronica di consumo, una partnership pubblicizzata col nome Mobile Drive, per sopperire a tali mancanze: alla fornitura e allo sviluppo di componenti tecnologiche per le auto del gruppo.

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