• 6 Marzo 2025 3:39

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Cresce il fatturato di Menarini: 4,6 miliardi nel 2024, +5% sul 2023

Mar 5, 2025

AGI – Il 2024 è stato un anno positivo per il gruppo Menarini che ha tagliato un nuovo record ottenendo un fatturato pari a 4,603 miliardi di euro contro i 4,37 mld del 2023, con una crescita del 5,2 per cento e un Ebitda tra i 430 e i 460 milioni di euro.

I dati sono stati resi noti da Lucia Aleotti, azionista e membro del board Menarini, e dalla Ceo Elcin Barker Ergun a Firenze a seguito di una presentazione che si è svolta nella sede della Camera di Commercio della città dove la casa farmaceutica fondata nel 1886 ha la sua sede da 110 anni, ovvero dal 1915. 

Il 79% del fatturato consolidato è realizzato fuori dall’Italia e a trainare è il farmaceutico con una percentuale del 96% mentre il 3 per cento per la diagnostica. Il gruppo Menarini, presente in 140 paesi nel mondo con filiali, distributori e licenziatari a oggi, vanta 17.800 dipendenti. Nel 2024 nei 18 stabilimenti produttivi ha prodotto 609 milioni di confezioni.

A dare soddisfazione al gruppo farmaceutico e posizionandosi come secondo Paese per fatturato nel 2024 sono gli Stati Uniti “dove siamo arrivati nel 2020, ma vanno bene anche Turchia e Africa”, ha sottolineato durante la serata Lucia Aleotti nell’illustrare i numeri dell’azienda di famiglia sempre osservando con attenzione quello che succede nella vecchia Europa, le potenzialità della ricerca anche per gli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale. In America Menarini ha infatti totalizzato nel 2024 un fatturato di 530 mln di euro rispetto ai 314 milioni del 2023.

“Grazie alle cure per il cancro al seno negli Usa – ha detto la Ceo Elcin Barker Ergun – siamo in linea e prevediamo un grande potenziale. Abbiamo trattato circa 10.000 pazienti con questo farmaco”. Lo scenario americano è integrato. Qui “imprese, venture capitalist e biotecnologie costituiscono un ecosistema attrattivo – ha sottolineato la ceo.
Né Menarini teme i dazi annunciati da Trump. “In Usa abbiamo un piccolo stabilimento di produzione diagnostica e abbiamo accordi per la produzione su suolo americano in conto terzi quindi i dazi non impattano sulla nostra società”. Il problema piuttosto è lo scenario Europeo.  

“L’Europa in primis si è fatta e si fa male da sola – ha detto Aleotti- Il presidente Draghi ha recentemente parlato di dazi autoinflitti dall’Ue imponendo su se stessa regole, burocrazie e obblighi”.    

“Meno di 10 anni fa le aziende americane erano al primo posto nel mondo per numero di sperimentazioni cliniche globali; al secondo posto c’erano le europee. Lontanissime, erano quelle cinesi. C’è stato un ribaltamento in cui le aziende europee sono crollate nel numero di sperimentazioni cliniche a livello globale, e tutto ciò che è stato perso in termini di numerosità è stato guadagnato dalle aziende cinesi che hanno anche una grande spinta dal loro governo a innovare, a diventare competitive.

Purtroppo l’Unione Europea ha voluto imprigionare lo spirito imprenditoriale, e non c’è niente di peggio di distruggere la spinta che ha l’imprenditore nel fare, nel rischiare, nel volersi vedere competitivo a livello globale: imprigionato da una ragnatela di regole e di obblighi che non tengono minimamente in considerazione la situazione globale della competizione. Io amo questo settore: è il settore più nobile, più ricco di ricerca, di scienza e di beneficio per il mondo, che l’Europa si sta facendo scappare con scelte assolutamente miopi’. 

L’idea e l’obiettivo per Menarini per il 2025 è quello di continuare a crescere, senza cambiare la strategia adottata negli ultimi 20 anni segnata da un continuo autofinanziamento che prevede che tutto l’utile che si crea anno per anno rimanga in azienda, interamente reinvestito per la sua crescita. 500 milioni l’anno sono destinati proprio alla Ricerca & sviluppo. L‘innovazione resta infatti un caposaldo per il gruppo fiorentino anche se “non posso non sottolineare – ha detto la Ceo Elcin Barker Ergun – che esiste una differenza tra Stati Uniti ed Europa in merito all’accesso all’innovazione. Mi riferisco al difetto di diagnostica per le terapie di precisione. Speriamo poi di mettere l’Italia al primo posto per la ricerca farmaceutica e non solo per la produzione- ha aggiunto – “Nel 2025 non ci saranno grandi cambiamenti nel Gruppo Menarini ma ci aspettiamo che continui la crescita in volume e in valore. Stiamo infatti allargando le approvazioni dei farmaci in molti Paesi”.

Infine sempre in una logica di sviluppo attenzione del gruppo va all’implementazione dell’Intelligenza artificiale.  “Le aziende che non useranno l’intelligenza artificiale non saranno competitive nel futuro. Grazie all’intelligenza artificiale possiamo infatti aumentare l’efficienza operativa e così accelerare tutti i processi, dalla ricerca ai trial per arrivare all’approvazione di un farmaco in tempi più rapidi”.

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