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Crediti d’imposta nel mirino: il Fisco potrà bloccare gli F24 fino a 30 giorni

Nov 2, 2017

Di questo passo le compensazioni, ossia l’utilizzo di un credito con il Fisco per ridurre i versamenti d’imposta nel modello F24, potrebbero diventare quasi una rarit. Dopo tutti i paletti appena introdotti con la manovrina della scorsa primavera, ora la manovra vera e propria (ossia il Ddl di bilancio appena incardinato al Senato) punta a introdurre un controllo preventivo sulle compensazioni a rischio che potranno portare di fatto l’agenzia delle Entrate a “congelare” fino a 30 giorni il versamento d’imposta. Tutto ruota intorno al concetto di profilo di rischio che potr indurre il Fisco a effettuare un riscontro preventivo.

Crediti “vecchi”, di altri, o per pagare debiti a ruolo

La partita si giocher poi in fase di attuazione quando l’Agenzia dovr definire i criteri e le modalit per individuare i profili di rischio. Intanto un identikit arriva gi dalla relazione illustrativa alla manovra cheproprio prendendo spunto dalle situazioni riscontrate sul “campo” indica alcuni esempi di situazioni ritenute particolarmente pericolose dall’amministrazione finanziaria:

•l’utilizzo del credito in compensazione da parte di un soggetto diverso dal titolare del credito stesso;

•le compensazioni di crediti che, in base a quanto indicato nel modello F24, sono riferiti ad anni d’imposta molto anteriori rispetto all’anno in cui stata effettuata l’operazione;

•i crediti utilizzati in compensazione ai fini del pagamento di debiti iscritti a ruolo.

Situazioni che, quindi, potrebbero essere tenute sotto stretta osservazione dall’agenzia delle Entrate, che dal 1 gennaio 2018 avr quindi la possibilit di bloccare l’operazione di versamento effettuata e procedere ad approfondimenti.

Dopo il controllo preventivo

Ma che cosa succede dopo il controllo preventivo? Se il credito stato correttamente utilizzato in compensazione, il versamento con F24 si considera regolare dalla data in cui stato effettuato. In caso contrario, quindi se l’Agenzia ritiene il credito non spettante o non utilizzabile, come se il pagamento non fosse mai avvenuto. chiaro che, per, a questo punto i termini non ripartono da zero e il contribuente dovr rieffettuare il pagamento, questa volta verosimilmente oltre la scadenza, e quindi includendo nel conteggio anche sanzioni e interessi.

Per l’Erario stimati 239 milioni di euro

Questo meccanismo destinato a portare a un recupero per le casse dell’Erario. Gli effetti finanziari positivi dei controlli preventivi sulle compensazioni con profili di rischio – sottolinea la relazione alla manovra – sono quindi rapportati all’ammontare delle operazioni che potranno essere bloccate a monte e sono stati stimati in 239 milioni di euro annui.

Una stima prudenziale che per potrebbe ulteriormente aumentare in quanto l’attuazione concreta della disposizione potrebbe far emergere ulteriori fattispecie con elevati profili di rischiosit, che ne amplierebbero la portata.

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