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Covid, in calo le terapie intensive e i ricoveri. Nessuna Regione ad alto rischio 

Mag 6, 2022

AGI – In calo l’incidenza settimanale in Italia e sostanzialmente stabile l’indice Rt: è quanto emerge dai dati del monitoraggio settimanale della cabina di regia, diffusi dall’Iss. Scende incidenza settimanale a livello nazionale: “559 ogni 100.000 abitanti (29/04/2022 -05/05/2022) contro 699 ogni 100.000 abitanti (22/04/2022 -28/04/2022)”.

Nel periodo 13 – 26 aprile, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,96 (range 0,85- 1,07), sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente, quando è stato pari a 0,93. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero e’ al di sotto della soglia epidemica e sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente: Rt=0,91 (0,88-0,94) al 26/04/2022 vs Rt=0,93 (0,90-0,96) al 19/4/2022.

Si allenta ancora la pressione sugli ospedali in Italia. Infatti, continua il calo del tasso di occupazione sia nelle terapie intensive e sia nei ricoveri ordinari. “Il tasso di occupazione in terapia intensiva – spiega l’Iss – scende al 3,7% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 5 maggio) contro il 3,8% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 28 aprile)”.

Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale “scende al 14,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 5 maggio) contro il 15,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 28 aprile).

Nessuna Regione è classificata a rischio alto. Tre Regioni sono classificate a rischio moderato e le restanti sono classificate a rischio basso secondo il Dm del 30 aprile 2020. “Nove Regioni riportano almeno una singola allerta di resilienza” e “una Regione riporta molteplici allerte di resilienza”.

La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (12% vs 12% la scorsa settimana). Anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi rimane sostanzialmente stabile (42% vs 40%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (46% vs 47%).

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