AGI – La Progeria di Hutchinson-Gilford (HGPS), malattia di cui era affetto Sammy Basso deceduto ieri, 5 ottobre, all’età di 28 anni, è genetica e rarissima. Colpisce infatti una persona ogni 8 milioni di nati con un’incidenza nel mondo di una persona ogni 20 milioni. È causata da una mutazione puntuale in una delle due copie del gene LMNA presente nel genoma umano (DNA), dove una timina sostituisce una citosina (precisamente nell’undicesimo esone, nel locus 1824 del gene in questione). Più raramente la HGPS può essere causata da altre mutazioni dello stesso gene. “Lamina A e lamina C – spiega L’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso APS Onlus – svolgono un ruolo importantissimo nella formazione della lamina nucleare, una “maglia proteica” in grado di sostenere il nucleo della cellula stessa e di organizzarne l’intero genoma, in modo che ogni gene possa essere utilizzato per l’espressione delle proteine necessarie al funzionamento dell’intera cellula e a rispondere agli stimoli provenienti dall’esterno.
La progerina va a interferire con questa lamina nucleare, infatti, essendo riconosciuta dal nucleo della cellula come componente della stessa, viene inglobata all’interno della maglia proteica, ma essendo aberrante va deformarla, deformando a sua volta il nucleo e facendo sì che l’intero genoma non venga più organizzato in maniera consona. Proprio la “mancata organizzazione del genoma – aggiunge l’Associazione – porta a un uso aberrante di molti geni, i quali vanno a iper-produrre delle proteine che alla lunga diventano tossiche all’interno della cellula, rendendola debole e danneggiata, ma soprattutto causando ancor di più una mala-organizzazione del genoma assieme ad un accumulo di mutazioni nello stesso. Questo accumulo di mutazione può portare alla produzione di altre proteine aberranti che a loro volta sono fonte di tossicità andando ad aumentare i problemi legati alla progeria, in una specie di circolo auto-alimentante. Le cellule, inoltre, proprio per questi motivi, mostrano una prematura senescenza, con un drastico rallentamento della divisione cellulare.
Ad eccezione delle cellule del sistema nervoso (e dunque anche del cervello), dove la lamina A non è espressa, e dunque nemmeno la progerina, ogni cellula del corpo di una persona con progeria si trova ad essere malfunzionante, influenzando cosi’ quelle vicine ed andando a formare dei tessuti malati e di per sé più deboli”. La sintomatologia che ne deriva, “porta a quello che e’ chiamato invecchiamento precoce, a causa della sua somiglianza con il normale invecchiamento fisiologico, con le quali ha però anche delle profonde differenze, con una conseguente riduzione della qualità della vita e un’aspettativa di vita di soli 13,5 anni senza trattamenti”. Attualmente sono solo 130 i casi di progeria classica (HGPS) riconosciuti nel mondo, di cui 4 in Italia. Il numero, sottolinea l’associazione è “sottodimensionato in quanto spesso è difficile rintracciare i casi di progeria, per lo più nei paesi del terzo mondo, ma a volte anche nei paesi piu’ sviluppati. Le attuali stime sul numero reale di persone affette di progeria al mondo si aggirano attorno ai 350 casi”.