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Cosa significano RGB+W e RGB+WW

Apr 13, 2018

Negli ultimi 2 anni abbiamo visto un’enorme diffusione di periferiche, case, dissipatori e altri componenti per PC dotati di luci RGB. Molti di noi hanno ormai familiarità con i LED nei PC.

I LED hanno l’abilità di combinare differenti diodi LED colorati in un elemento. Questo permette di creare ciò che sembra un’infinita possibilità di tonalità, mentre consumano una quantità minima di energia. Quando però si parla di “RGB” è necessario comprendere alcune terminologie correlate, soprattutto due: RGB+W e RGB+WW, di cui discuteremo tra un attimo. Prima alcune nozioni base.

Parliamo di RGB

Molti utenti ormai conoscono cosa significhi “RGB”, ovvero la palette di colori Red (rosso), Green (verde) e Blue (blu) che associa un valore a ogni colore, fornendo così tante sfumature e combinazioni diverse.

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Se non avete familiarità con gli RGB, avviate Microsoft Paint sul vostro computer e aprite “Modifica colori”. L’arcobaleno di colori e i valori rosso, verde e blu sono ciò di cui stiamo parlando, e se avete un dispositivo RGB a vostra disposizione, quasi tutti offrono un menu di scelta del colore simile.

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Quando vediamo “RGB” sulle etichette o discutiamo dell’illuminazione RGB presente su hardware e periferiche, ci riferiamo spesso a LED RGB che usano diverse combinazioni di moduli di illuminazione rosso, verde e blu all’interno di un singolo LED, per produrre più di 16,7 milioni di colori diversi. I valori di tonalità di colore dei LED sono derivati dall’incremento del valore dei valori di rosso, verde e blu nella scala di colore RGB, che spazia da 0 a 255. Dunque, se facciamo 256 x 256 x 256 otteniamo 16.777.216 milioni di combinazioni possibili.

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Spesso, questo valore viene semplificato per ragioni di marketing a “16,7 milioni” di combinazioni. Nei casi in cui l’illuminazione RGB si connette a una scheda madre per il controllo (ad esempio nel caso di ventole o strisce led), questi LED, se sono stati prodotti di recente, adottano un connettore RGB a 4 pin (ora piuttosto comune).

Questo connettore è spesso usato sui controller RGB di ultima concezione, schede madre e ventole, ed è di gran lunga la più comune (e conveniente) implementazione dell’illuminazione RGB. Tuttavia, una nuova variante con cinque pin RGB+W, sta diventando sempre più comune.

RGB+W

RGB+W è quasi uguale a “RGB”, ma con il valore aggiunto di un singolo led di colore bianco. Un RGB+W usa questo LED bianco in più in aggiunta ai classici rosso, verde e blu. Questo permette di avere colori più brillanti e transizioni tra i colori più naturali.

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I punti di luce LED possono includere il LED bianco o averlo separato; l’ultima configurazione permette di avere una luce bianca più pura. L’aggiunta del LED bianco richiede un sistema di connessione a 5 pin, al posto del più comune quattro-pin che troviamo di solito integrato in hardware di diverso tipo, dunque è bene controllare la compatibilità.

RGB + WW (si una W in più)

Laddove RGB+W definisce diodi LED che riescono a riprodurre un bianco più freddo (sopra 5000 Kelvin nella scala di temperatura colore), RGB+WW fa uso di diodi LED più caldi (con un valore più basso di 5000 Kelvin) per riprodurre una scala di colori più vivida. La dinamica di funzionamento è simile a quella degli RGB+W.

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Sia gli RGB+W che gli RGB+WW sono studiati per soddisfare esigenze simili, ma con approcci diversi. Come gli RGB+W, anche gli RGB+WW possono avere il LED bianco insieme agli altri o vicino, ma seperato dai LED RGB. Come RGB+W, anche l’RGB+WW usa una connessione a 5 pin nella maggior parte delle implementazioni, e la connessione potrebbe non essere compatibile con alcune delle soluzioni a quattro pin attualmente disponibili.

Decifrare la logica degli RGB

Per riassumere: la maggior parte dell’hardware per PC che integra gli RGB, integra soluzioni standard (ovvero senza la “W” o la “WW”). Tecnicamente la qualità è minore, ma si riduce nettamente il costo. Considerando che in questo periodo paghiamo di più per avere funzionalità RGB inserite nella maggior parte delle periferiche (inclusi i supporti per tazze!) che lo vogliamo o meno, la maggior parte di noi preferisce che quel costo sia il più basso possibile.

In più, sebbene molti brand pubblicizzino le loro versioni di RGB, abbiamo visto più volte che riescono a funzionare tra loro in armonia – ovviamente se dotati di connessione standard a quattro pin. In più, la maggior parte delle soluzioni RGB+W a 5 pin possono usare la connessione RGB a quattro pin senza speciali adattatori. Non arrivate a conclusioni affrettate: consultate i manuali dei vostri componenti per dettagli aggiuntivi.

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La maggior parte delle aziende ha ora il proprio ecosistema software per la gestione di tutti i LED RGB, controllo ventole e dissipatore AIO per i prodotti supportati. L’idea, da una prospettiva puramente affaristica, è di catturare il cliente: se acquisti i componenti di un certo marchio, il sistema RGB è specifico di quel brand.

Dunque sei incentivato ad acquistare altri prodotti dalla stessa azienda. Sospettiamo che questa soluzione sia insostenibile a lungo termine, e che a un certo punto tutti i produttori di componenti dovranno riunirsi e concordare almeno su qualche standard universale.

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