Nel giorno di Natale un Embraer 190 dell’Azerbaijan Airlines, partito da Baku e diretto a Grozny, in Cecenia, è precipitato nei pressi di Aktau, in Kazakistan, sulle rive del Mar Caspio. A bordo c’erano 67 persone: 62 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio. Il bilancio dell’incidente è tragico, con 38 vittime e 29 sopravvissuti, tra cui tre bambini.
Le cause dell’incidente sono ancora oggetto di indagine. Inizialmente, si è ipotizzato che il velivolo avesse subito un “bird strike”, ossia una collisione con uno stormo di uccelli, che avrebbe costretto l’equipaggio a deviare la rotta verso l’aeroporto di Aktau per un atterraggio di emergenza. Ma nel corso delle ore successive sono emerse altre ipotesi, tra cui un possibile dirottamento e il coinvolgimento della difesa aerea russa, che potrebbe aver scambiato il velivolo per un drone ostile.
Le autorità kazake hanno avviato un’indagine ed è stata recuperata la scatola nera dell’aereo, che sarà fondamentale per chiarire la dinamica dell’incidente.
Dopo l’incidente l’Azerbaijan Airlines ha sospeso i voli da Baku a Grozny e il presidente azero Ilham Aliyev ha interrotto la sua visita in Russia per tornare nel paese.