• 9 Ottobre 2024 23:19

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Cosa c’entrano gli scacchi con il vincitore del Nobel per la chimica

Ott 9, 2024

AGI – Il Premio Nobel per la Chimica 2024 è andato a David Baker per la progettazione computazionale delle proteine e a Demis Hassabis e John M. Jumper per la previsione della loro struttura. Uno di loro, Hassabis, fondatore e figura chiave all’interno dell’azienda DeepMind, è stato un formidabile giocatore di scacchi e i suoi studi hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo di alcuni motori rivoluzionari nel rapporto tra il gioco dell’intelligenza artificiale. Hassabis, 48 anni, è stato un vero prodigio degli scacchi quando era adolescente ma poi, le sue enormi capacità deduttive, lo hanno portato a sconfinare in molti campi: dai videogiochi, alle STEM, passando per l’ambiente accademico puro, la chimica e l’intelligenza artificiale. È stato uno dei fondatori di DeepMind, azienda esperta nello sviluppo delle intelligenze artificiali, acquistata da Google ormai diversi anni fa. Anche Jumper lavora in DeepMind. I due avevano già ottenuto ottimi risultati con i motori AlphaGo e AlphaZero (per GO e Scacchi) ma hanno ottenuto il riconoscimento dall’Accademia grazie a AlphaFold, nelle sue differenti versioni e sviluppi. AlphaFold è stato citato in circa 30.000 articoli scientifici e, come ricorda Hassabis, “è già stato utilizzato da oltre due milioni di ricercatori per portare avanti lavori critici, dalla progettazione di enzimi alla scoperta di farmaci”.

“Ricevere il premio Nobel è l’onore di una vita. Grazie alla Royal Swedish Academy of Sciences, a John Jumper e al team AlphaFold, ai team più ampi di DeepMind e Google e a tutti i miei colleghi passati e presenti che hanno reso possibile questo momento. Ho dedicato la mia carriera al progresso dell’IA per il suo potenziale senza pari di migliorare la vita di miliardi di persone. AlphaFold è già stato utilizzato da oltre due milioni di ricercatori per far progredire lavori critici, dalla progettazione di enzimi alla scoperta di farmaci. Spero che guarderemo indietro ad AlphaFold come alla prima prova dell’incredibile potenziale dell’IA per accelerare la scoperta scientifica.”

Scacchi e scienza

Quando aveva 13 anni, Hassabis era annoverato tra gli scacchisti più promettenti della sua generazione. Per punteggio Elo, pari a 2300, era secondo al mondo tra i suoi coetanei, dietro solo alla leggendaria Judit Polgar. Nato a Londra, figlio di un greco-cipriota e di una singaporiana, iniziò a giocare a soli 4 anni diventando velocemente molto forte e ottenendo, nei successivi 9 anni, il titolo di maestro. A vent’anni vinse cinque volte il “pentamind”, un evento londinese che combina i risultati di bridge, scacchi, Go, Mastermind e Scarabeo. Hassabis ha poi studiato neuroscienze all’University College di Londra, soprattutto per approfondire le sue conoscenze sul cervello umano e le sue caratteristiche, con l’obiettivo di migliorare i modelli di intelligenza artificiale presenti all’epoca.

Nel 2010, come detto, ha co-fondato DeepMind, che si è poi concentrata sull’utilizzo di reti neurali artificiali, che si basano liberamente sul funzionamento del cervello umano e sono alla base di molti modelli di intelligenza artificiale. Alphazero, in poco tempo, riuscì a prevalere sull’allora ‘re’ dei motori scacchistici, Stockfish. “Ciò che mi ha spinto a interessarmi all’intelligenza artificiale era la volontà di migliorare i mie processi di pensiero e calcolo giocando a scacchi”, ha detto incontrando i giornalisti durante la consegna del premio. “Ho lavorato a questo progetto per tutta la vita perché credo che sarà la tecnologia più vantaggiosa per l’umanità, ma trattandosi di qualcosa di così potente e trasformativo, comporta dei rischi”.  

 

 

 

 

AGI – Il Premio Nobel per la Chimica 2024 è andato a David Baker per la progettazione computazionale delle proteine e a Demis Hassabis e John M. Jumper per la previsione della loro struttura. Uno di loro, Hassabis, fondatore e figura chiave all’interno dell’azienda DeepMind, è stato un formidabile giocatore di scacchi e i suoi studi hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo di alcuni motori rivoluzionari nel rapporto tra il gioco dell’intelligenza artificiale. Hassabis, 48 anni, è stato un vero prodigio degli scacchi quando era adolescente ma poi, le sue enormi capacità deduttive, lo hanno portato a sconfinare in molti campi: dai videogiochi, alle STEM, passando per l’ambiente accademico puro, la chimica e l’intelligenza artificiale. È stato uno dei fondatori di DeepMind, azienda esperta nello sviluppo delle intelligenze artificiali, acquistata da Google ormai diversi anni fa. Anche Jumper lavora in DeepMind. I due avevano già ottenuto ottimi risultati con i motori AlphaGo e AlphaZero (per GO e Scacchi) ma hanno ottenuto il riconoscimento dall’Accademia grazie a AlphaFold, nelle sue differenti versioni e sviluppi. AlphaFold è stato citato in circa 30.000 articoli scientifici e, come ricorda Hassabis, “è già stato utilizzato da oltre due milioni di ricercatori per portare avanti lavori critici, dalla progettazione di enzimi alla scoperta di farmaci”.
“Ricevere il premio Nobel è l’onore di una vita. Grazie alla Royal Swedish Academy of Sciences, a John Jumper e al team AlphaFold, ai team più ampi di DeepMind e Google e a tutti i miei colleghi passati e presenti che hanno reso possibile questo momento. Ho dedicato la mia carriera al progresso dell’IA per il suo potenziale senza pari di migliorare la vita di miliardi di persone. AlphaFold è già stato utilizzato da oltre due milioni di ricercatori per far progredire lavori critici, dalla progettazione di enzimi alla scoperta di farmaci. Spero che guarderemo indietro ad AlphaFold come alla prima prova dell’incredibile potenziale dell’IA per accelerare la scoperta scientifica.”

Scacchi e scienza
Quando aveva 13 anni, Hassabis era annoverato tra gli scacchisti più promettenti della sua generazione. Per punteggio Elo, pari a 2300, era secondo al mondo tra i suoi coetanei, dietro solo alla leggendaria Judit Polgar. Nato a Londra, figlio di un greco-cipriota e di una singaporiana, iniziò a giocare a soli 4 anni diventando velocemente molto forte e ottenendo, nei successivi 9 anni, il titolo di maestro. A vent’anni vinse cinque volte il “pentamind”, un evento londinese che combina i risultati di bridge, scacchi, Go, Mastermind e Scarabeo. Hassabis ha poi studiato neuroscienze all’University College di Londra, soprattutto per approfondire le sue conoscenze sul cervello umano e le sue caratteristiche, con l’obiettivo di migliorare i modelli di intelligenza artificiale presenti all’epoca.
Nel 2010, come detto, ha co-fondato DeepMind, che si è poi concentrata sull’utilizzo di reti neurali artificiali, che si basano liberamente sul funzionamento del cervello umano e sono alla base di molti modelli di intelligenza artificiale. Alphazero, in poco tempo, riuscì a prevalere sull’allora ‘re’ dei motori scacchistici, Stockfish. “Ciò che mi ha spinto a interessarmi all’intelligenza artificiale era la volontà di migliorare i mie processi di pensiero e calcolo giocando a scacchi”, ha detto incontrando i giornalisti durante la consegna del premio. “Ho lavorato a questo progetto per tutta la vita perché credo che sarà la tecnologia più vantaggiosa per l’umanità, ma trattandosi di qualcosa di così potente e trasformativo, comporta dei rischi”.  
 
 
 
 

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