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Coronavirus, si punta alla soglia dei 6-7mila contagi al giorno per rilanciare tracciamento e test

Nov 30, 2020

IL NODO DEL CONTACT TRACING

Laurenti (Policlinico Gemelli): sistema completamente andato perduto nelle ultime settimane. La ministra Pisano: in dirittura d’arrivo call center per app Immuni

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(foto Ansa)

Laurenti (Policlinico Gemelli): sistema completamente andato perduto nelle ultime settimane. La ministra Pisano: in dirittura d’arrivo call center per app Immuni

30 novembre 2020


2′ di lettura

I DATI DEL CONTAGIO
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Il rallentamento della velocità di crescita dei contagi, accompagnato dalla riduzione dei ricoveri e dal calo delle terapie intensive, riporta al centro degli strumenti per contenere la diffusione dell’epidemia il dossier tracciamenti, andato in tilt nei giorni del picco della seconda ondata Coronavirus. Dobbiamo scendere almeno a +6-7mila casi al giorno «per rientrare in una condizione di sicurezza che permetta per esempio la ripresa del contact tracing che è completamente andato perduto nelle ultime settimane», ha messo in evidenza Patrizia Laurenti responsabile Igiene ospedaliera del Policlinico Gemelli di Roma. Lo stesso commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, ha ammesso che l’App Immuni «non ha dato i risultati sperati».

Pisano, call center per app Immuni in dirittura d’arrivo

Ma che il governo voglia rilanciare il contact tracing lo confermano le indicazioni fornite la settimana scorsa dalla ministra per l’Innovazione. Paola Pisano ha annunciato che il call center che consentirà di attivare l’app Immuni in caso di positività al coronavirus «è in dirittura d’arrivo e nelle prossime settimane ci sarà un supporto in più per questa occupazione per non gravare in modo così forte su determinate strutture che devono lavorare sui tamponi e sull’analisi dei positivi» al Covid. La ministra ha ricordato che per la parte tecnologica, che ha curato il suo ministero, la App ha ottenuto il massimo del punteggio dalla valutazione del Mit e che chiaramente importante è anche «la parte organizzativa, con tutte le procedure che devono essere monitorare per dare il massimo del risultato». Anche per il call center, che farà capo al ministero della Salute, la ministra non ha nascosto «la complessità di tutti i soggetti che si devo interfacciare» visto che ci sono dati che arrivano dalle regioni e della Asl.

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L’altro nodo sul fronte contenimento contagi: le Usca

E mentre si pensa a come rilanciare il canale tracciamento dei contagi, le Regioni stanno cercando di accelerare nell’istituzione delle Usca (Unità di continuità assistenziale) che, stando ai tempi previsti dal Decreto di marzo, avrebbero dovuto essere attivate a 10 giorni dall’entrata in vigore della legge. Non tutte le Regioni sono in regola e, soprattutto, i sindacati dei medici di medicina generale denunciano che spesso le Usca vengono usati per compiti che nulla hanno a che fare con l’assistenza domiciliare.

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