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Coronavirus, sale a 908 il numero dei morti in Cina. Al Celio gli italiani arrivati da Wuhan

Feb 10, 2020

Sale a 910 il bilancio dei morti in Cina per il coronavirus mentre i casi di contagio hanno superato quota 40.000 (40.171). lo hanno reso noto le autorità di Pechino. L’Organizzazione mondiale della sanità ha tuttavia stimato che il numero di casi di contagio rilevati quotidianamente in Cina si sta stabilizzando, anche se è troppo presto per concludere che l’epidemia ha superato il suo picco. “Stiamo registrando un periodo di stabilità di quattro giorni, in cui il numero di casi segnalati non è aumentato. Questa è una buona notizia e potrebbe riflettere l’impatto delle misure di controllo che sono state messe in atto”, ha dichiarato il responsabile del programma di emergenza sanitaria dell’Oms, Michael Ryan.

I casi di coronavirus, la cui trasmissione è confermata come avvenuta da persone che non hanno viaggiato di recente in Cina, potrebbero essere “la punta dell’iceberg”, ha scritto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus su Twitter, mentre una “missione di esperti internazionali” è partita per la Cina per aiutare il coordinamento della risposta all’epidemia, ha messo in guardia in un tweet che “ci sono stati alcuni casi preoccupanti sulla diffusione del 2019nCoV da persone che non hanno fatto viaggi in Cina”.

Arrivati gli italiani

È atterrato intorno ieri alle 14 all’aeroporto militare di Pratica di Mare l’aereo proveniente dalla base Raf di Brize Norton, nell’Oxfordshire, con a bordo il piccolo gruppo di 8 italiani provenienti da Wuhan, la regione focolaio del coronavirus. Dopo i primi controlli, il gruppo è stato trasferito in pullman a Roma, all’ospedale militare del Celio, dove dovrà trascorrere il programmato periodo di quarantena. Gli italiani erano arrivati in mattinata in Inghilterra, alla base Raf di Brize Norton, nell’Oxfordshire, a bordo di un aereo proveniente da Wuhan con 200 persone. Dovevano essere on nove, ma Niccolò, lo studente 17enne di Grado, invece è rimasto bloccato in Cina, dato che ha di nuovo la febbre.

Del gruppo dei 56 italiani rimpatriati i primi giorni di febbraio e ora alla Cecchignola, stamattina erano stati trasferiti a titolo puramente precauzionale all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma per accertamenti due bambini di 4 e 8 anni, con solo alcune linee di febbre. Per entrambi, ha fatto sapere lo Spallanzani, i test col tampone hanno dato esito negativo al nuovo coronavirus 2019-nCoV. “Presto, dopo la seconda verifica – annuncia la direzione sanitaria – potranno congiungersi con il resto della famiglia alla Cecchignola per completare il periodo di sorveglianza”.

As I told media yesterday, #2019nCoV spread outside #China appears to be slow now, but could accelerate. Containment remains our objective, but all countries must use the window of opportunity created by the containment strategy to prepare for the virus’s possible arrival.

— Tedros Adhanom Ghebreyesus (@DrTedros) February 9, 2020

Buone notizie, intanto dal nuovo bollettino medico diffuso dallo Spallanzani: “Tutti i test relativi ai casi sospetti per il nuovo coronavirus sono risultati negativi, compreso il test per la donna italiana inviataci, a puro scopo precauzionale, dalla Città Militare della Cecchignola e la coppia proveniente da un Pronto soccorso cittadino”, è stato comunicato dall’ospedale. “Sono stati valutati, a oggi, presso la nostra accettazione 53 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi, 36 risultati negativi al test sono stati dimessi. Diciassette pazienti sono tuttora ricoverati”, fa sapere lo Spallanzani nel bollettino quotidiano. “Tre – è stato spiegato – sono casi confermati (la coppia cinese attualmente in terapia intensiva e il giovane proveniente dal sito della Cecchignola); 12 sono pazienti sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus in attesa di risultato; due sono pazienti che, risultati negativi al test per nuovo coronavirus, rimangono comunque ricoverati per altri motivi clinici”.

Il rischio contagio sulla nave

Sarebbero 60 i nuovi casi di coronavirus rilevati sulla Diamond Princess, la nave da crociera ferma nella baia di Yokohama, in Giappone: i contagi, riporta la tv commerciale Tbs citando fonti non meglio precisate, sarebbero cosi saliti a 130. A bordo ci sono ancora quasi 3.600 persone, tra cui 35 italiani, di cui 25 membri dell’equipaggio, incluso il comandante Gennaro Arma. Il periodo di quarantena potrebbe durare fino al 19 febbraio.

Gli aiuti dalla Cina

Gli Stati Uniti sono pronti ad offrire 100 milioni di dollari in aiuti alla Cina ed altri paesi che devono fronteggiare l’emergenza coronavirus. A renderlo noto è stato il Dipartimento di Stato di Washington, che sta inoltre lavorando con organizzazioni americane per assicurare il trasporto di aiuti umanitari alla Cina. Questa settimana è già stato inviato materiale sanitario per 16,1 tonnellate.

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