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Coronavirus Roma, i medici contro il vaccino AstraZeneca: “Vogliamo Pfizer”

Feb 11, 2021

“Così non va, è scorretto dal punto di etico, la Regione ha scritto che il vaccino era Pfizer che copre il 90% e invece ci danno AstraZeneca che arriva forse fino al 70%”, si sfoga una signora in attesa di farsi il vaccino nel padiglione della Croce Rossa in aeroporto: è una psichiatra, vicino a lei ci sono altre due medici, una ginecologa e una odontoiatra, anche loro in attesa.

(agf)

Quattrocento vaccini a medici e personale sanitario nella prima giornata del nuovissimo centro allestito da Aeroporti di Roma e Croce Rossa nel parcheggio di lunga sosta del Da Vinci. Organizzazione efficiente, nessun problema, nessuna fila. Tutto bene, all’apparenza. Ma dubbi e critiche però ci sono, eccome. E riguardano la gestione dei vaccini somministrati dalla Regione. Che da giorni sta chiamando a raccolta medici e operatori sociosanitari sotto i 55 anni per fare un preciso tipo di vaccino, quello Pfizer, che copre fino a oltre il 90%: tutto scritto nero su bianco sulla lettera arrivata dalla Regione negli ultimi due giorni, con i moduli il e consenso da firmare basato sul vaccino indicato, ovvero io Pfizer.

Invece il vaccino somministrato oggi è Astrozeneca. La differenza di copertura è notevole e i pazienti non ci stanno: alcuni se ne vanno, molti firmano il nuovo consenso ma scuotono la testa. “Il personale è stato molto bravo per carità ma il problema è che la Regione ci aveva convocato per un tipo preciso di vaccino e stamattina hanno deciso di darcene un altro senza neanche avvisarci. Almeno ce lo dovevano dire”, continua la psichiatra e la odontoiatra, Giusy. “Non vogliamo fare polemica – spiega – vogliamo solo correttezza. Se facciamo così ai nostri pazienti avremmo problemi. Alcuni se ne sono andati e li capisco”.

(agf)

Mentre parlano si avvicina il personale medico, sale la tensione, molti pazienti si fanno comunque il vaccino Astrozeneca perché “ormai siamo qui e se ci rifiutiamo passiamo in coda a tutte le categorie a settembre”, spiega una ginecologa. Anche lei chiede di non rivelare il nome. Nei box si alternano iniezioni e pazienti, l’ambiente è quello del “tutto andrà bene” ma è sufficiente scavare un pochino e parlare con le persone per toccare con mano che dubbi e insicurezze sull’operazione vaccini ci sono, eccome. “Il vaccino di oggi è meglio di niente ma è scorretto, ci hanno scritto che era Pfizer”, spiega la ginecologa che vive nel X Municipio e dopo essersi vaccinata si unisce agli altri pazienti che vorrebbero spiegazioni.

Ma vengono accompagnate gentilmente alla porta. Del resto il personale Asl e della Croce rossa non può rispondere ai loro dubbi, è lì per fare iniezioni, non per gestire la parte amministrativa e il vaccino Pfizer non basta per tutti. Le regole della Regione sono chiare: il vaccino Moderna e Pfizer per gli over 80, e per chi non ha patologie ed è under 55 può toccare l’Astrozeneca. Il problema è che sulla convocazione c’era scritto Pfizer, ripetono i pazienti. “Siamo medici e sappiamo cosa fare, vuol die che seguiremo il decorso del vaccino con le emoglobine e i test a spese nostre per vedere se funziona”, spiega la psichiatra e Giusy una volta fuori dal padiglione. “Non è solo polemica, va bene tutto, è giusto dare quei vaccini Pfizer a chi ne ha più bisogno ma almeno ce lo dicessero che tipo di vaccini ci danno”.

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