Il governatore del Veneto Luca Zaia presenta il suo lockdown soft, in precario equilibrio tra ciò che non era consentito e che ora lo è. Abolisce i 200 metri di distanza massima dalla propria abitazione per sgranchirsi le gambe ma introduce il concetto di “pertinenza”. Consente le grigliate del 25 aprile e del 1 maggio ma soltanto nelle proprietà private e con i familiari. E le librerie? Aperte solo due giorni a settimana. Con un unico grande obbligo di massa: quello di uscire di casa con mascherine e guanti o, in alternativa, con il gel disinfettante.
Il nuovo documento entrerà in vigore il 14 aprile e durerà fino al 3 maggio. “Quanto sono preoccupato da zero a dieci? Otto. Questa è una fase di transizione ma è indispensabile non abbassare la guardia, l’emergenza non è finita”, ha detto il governatore leghista mostrando un cartello con indicati a caratteri cubitali i numeri dell’emergenza in Veneto: 1427 ricoverati (di cui 245 in terapia intensiva) e 779 morti. “Tra una settimana vedremo se questi numeri saranno cresciuti o meno. Per farcela è indispensabile il buon senso di tutti noi”.

Certo la differenza tra “200 metri” e “prossimità” è ambigua e rischia di generare una nuova ondata di infrazioni, come già riscontrato nelle scorse settimane con argini e parchi affollati. L’altro aspetto che rischia di creare confusione è quello che riguarda le giornate del 25 aprile e del 1 maggio, tradizionalmente dedicate e scampagnate, grigliate e pic-nic. Dice Zaia: “I pic-nic e le grigliate all’aperto nelle festività del 25 aprile e 1 maggio saranno consentite in Veneto solo nel giardino di casa e per il singolo nucleo familiare: nessun barbeque all’aperto o con gli amici”. Nell’ordinanza si parla di “proprietà privata” senza indicare il criterio della residenza. Questo potrebbe innescare un altro pericoloso “liberi tutti”, quello verso le seconde case. Anche se, in realtà, permane l’obbligo di spostarsi da casa solo per “inderogabili” motivi e difficilmente raggiungere una località di villeggiatura si inquadra in questo contesto.
Vietato uscire di casa con una temperatura corporea superiore a 37,5 e vietati anche tutti i mercati all’aperto che non prevedano la perimetrazione con apposite corsie e vigilanza. Ovviamente sempre con guanti e mascherine. Raddoppia da uno a due metri il distanziamento sociale, da tenere sia nei luoghi chiusi ma anche all’aperto. Infine Zaia autorizza l’assistenza al parto, cosa che prima non rientrava negli inderogabili motivi.