Milano, 29 febbraio 2020 – Le scuole delle regioni del Nord Italia più colpite dall’emergenza Coronavirus, ovvero Emilia Romagna, Lombardia e Veneto con tutta probabilità resteranno chiuse per un’altra settimana, ovvero fino a domenica 8 marzo. La decisione del governo, confortata dall’Isitituto superiore di Sanità e sentito il parere delle Regioni interessate, va verso questa direzione, anche se manca ancora l’ufficialità.
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Già da ieri sera l’orientamento prevalente era questo. Oggi governo, Protezione civile e regioni cluster faranno il punto sulle misure contenute nella prima ordinanza, che scadrà domani, domenica 1 marzo. C’è molta attesa, in particolare, per la decisione sulla chiusura di scuole, nidi e università. I governatori si collegheranno in conference call.
La Lombardia già da ieri aveva chiesto l’estensione dell’ordinanza di una settimana, e quindi la proroga della chiusura degli istituti, mentre le Università hanno già sospeso le attività fino al 7 marzo. Il Veneto, dopo aver auspicato a un ritorno alla normalità, si è rimesso a “qualsiasi decisione venga validata dalla comunità scientifica”. Simile la posizione dell‘Emilia Romagnache aspetta le decisioni di Roma. “Ci atteniamo a quello che uscirà” dal summit in corso tra il ministero della Sanità e la comunità scientifica sull’emergenza coronavirus. “In questi casideve parlare la scienza“, sottolinea l’assessore regionale Raffaele Donini al termine sul summit coi sindaci che avrebbe visto anche una telefonata col ministro Roberto Speranza.
Riguardo alle altre 4 regioni interessate, ovvero Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Marche, il decreto dovrebbe parlare invece di una riapertura delle scuole già da lunedì 2 marzo. Lo stesso varrà per le due province autonome, Trento e Bolzano e per tutto il Trentino Alto Adige, in classe da lunedì.
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