• 25 Dicembre 2025 14:50

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Coronavirus, la diretta – Borrelli: “Credo saremo a casa anche il primo maggio – Il Fatto Quotidiano

Apr 3, 2020

In Italia si inizia a discutere di una possibile fase due dell’emergenza, ovvero di quando e come si potranno allentare le misure restrittive decise per ridurre i contagi da coronavirus. Se il governo ha infatti stabilito che gli italiani dovranno stare in casa fino al 13 aprile, secondo i tecnici e gli esponenti del mondo scientifico la quarantena durerà almeno fino a maggio. In mattinata il primo ad esporsi è stato il capo della Protezione civile Angelo Borrelli che, intervistato da Rai Radio 1, ha dichiarato: “Credo che il primomaggio saremo ancora chiusi in casa. Ci staremo ancora per molte settimane”. Quindi ben oltre il periodo di ferie della Pasqua. “Dipenderà dai dati”, ha aggiunto poco dopo a Radio Capital alla domanda se è plausibile lo sblocco entro il 16 maggio.

Le parole del commissario non sono passate inosservate sul fronte politico, dove finora si era cercato di dare un messaggio di gradualità delle misure. Tanto che poco dopo è intervenuto il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli, ribadendo che la parola finale spetterà alla politica: le decisioni sulle date “per la proroga piuttosto che l’allentamento delle misure spettano solo e unicamente al decisore politico“. Nel frattempo, il viceministro dell’Economia Antonio Misiani, intervistato a Radio 24, aveva ribadito che sul fronte delle attività produttive per il momento non ci saranno cambiamenti: “È presto, la riapertura sarà graduale”.

Altri 5 medici morti: in totale 73 vittime –Tutto dipenderà quindi dai contagi delle prossime settimane. I dati di ieri dimostrano che la curva dei contagi è tornata sì ad appiattirsi con oltre 4mila nuovi casi e un tasso di crescita del 4,22%, ma il numero delle vittime resta ancora alto, con 760 persone decedute nelle ultime 24 ore (leggi gli aggiornamenti della Protezione civile). Oggi sono morti altri 5 medici, per un totale di 73 vittime dall’inizio dell’emergenza. Sono Riccardo Paris, cardiologo, e Dominique Musafiri, medico di famiglia, gli ultimi due morti accertati tra i camici bianchi.

Governo al lavoro verso Consiglio dei ministri –Intanto il governo è al lavoro per arrivare al prossimo consiglio dei ministri – in cui dovrebbero essere discusse le misure sulla scuola – previsto per il pomeriggio ma a rischio slittamento. Sicuramente non arriverà sul tavolo il decreto per dare liquidità alle imprese: oltre alle valutazioni sul deficit aggiuntivo che sarà necessario per coprire questo provvedimento, rimane un nodo da sciogliere: fino a che livello può arrivare la garanzia concessa dallo Stato sui prestiti bancari alle imprese? La ministra del Lavoro Nunzia Catalfoha invece garantito che ci sarà all’interno del decreto aprile il cosiddetto reddito di emergenza.

Le incognite sull’inizio della fase due dell’emergenza – Al momento l’unica data ufficiale è quella del 13 aprile. Il premier Giuseppe Conte ha ufficializzato nei giorni scorsi l’estensione del blocco fino a quella data. Borrelli questa mattina ha detto di “non volersi esporre su una data”, perché le cose possono cambiare rapidamente in base al numero dei contagi. Intervistato prima da Rai Radio 1 ha detto che il primo maggio “crede” che saremo ancora chiusi in casa. Poi poco dopo, intervenendo a “Circo Massimo” su Radio Capital, alla domanda se si può ipotizzare l’inizio della fase due dopo il 16 maggio, ha detto: “Se l’andamento non cambia, potrebbe essere, come potrebbe essere prima o dopo, dipende dai dati. Dobbiamo vedere quando questa situazione inizia a decrescere. Da qui al 16 maggio potremo aver dati ulteriormente positivi che consigliano di riprendere le attività e cominciare quindi la fase 2″.

Sette sindaci lombardi scrivono (di nuovo) a Fontana sui tamponi – Dopo una prima lettera inviata ieri al presidente della Lombardia Attilio Fontana, 7 sindaci lombardi hanno scritto di nuovo al governatore per chiedere chiarimenti sull’emergenza coronavirus. La prima, due giorni fa, aveva innescato una polemica con Fontana sulla stampa e sui social. Oggi tornano a chiedere chiarimenti sull’uso dei tamponi: “La Regione Lombardia ha del tutto abdicato all’uso di questo strumento come mezzo per il contenimento della diffusione del virus, a differenza di quanto continua ad essere fatto in altre regioni”. A loro Fontana ha replicato poco dopo, chiedendo che le polemiche siano discusse sui “tavoli istituzionali e non su Facebook”.

CRONACA ORA PER ORA

17.15 – Ricoverato l’anziano picchiato da un medico

Ha riportato l’infrazione di due vertebre l’anziano di 85 anni picchiato con calci e pugni da un medico di base a Calimera, in Salento. È quanto è emerso dai primi accertamenti radiologici compiuti presso il pronto soccorso del Vito Fazzi di Lecce. I sanitari hanno disposto il ricovero dell’anziano per alcuni giorni in modo da poter compiere ulteriori accertamenti, tra cui una Tac al capo. La prognosi è al momento di 20 giorni e contenete la procedibilità d’ufficio per il reato di lesioni personali aggravate.

17.00 – Roma, al Bambino Gesù in arrivo due neonati positivi

Due neonati positivi in arrivo da Civitavecchia, un bambino dimesso e uno in dimissione, sette i pazienti covid attualmente ricoverati a Palidoro. Sono i dati dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù contenuti nel bollettino di oggi della Regione.

16.30 – Veneto, Zaia condivide ipotesi Borrelli: “Lavoriamo a piano riapertura”

Il governatore del Veneto Luca Zaia condivide l’ipotesi che la chiusura dell’Itala possa proseguire almeno fino al primo maggio, come ventilato dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. “Io tifo perchè si possa ripartire – ha poi aggiunto – perché spero che finiscano questa tragedia e questo dramma”. Il Veneto, sottolinea, “sta lavorando al piano delle riaperture, a prescindere dai test anticorpali”, una opportunità quest’ultima, aggiunge, “che la Regione vuole percorrere fino in fondo”. “Se arriveranno benissimo, sarà una patente di immunità – rileva – ma comunque dobbiamo essere pronti”. Dunque, per Zaia, se per ipotesi “il giorno di Pasquetta si dice ‘si apre’ bisogna avere un piano per dire ‘lo si fa con queste modalità (mascherine, distanze, numero lavoratori)”.

16.15 – Decreto aprile: ipotesi di ridurre Iva sulle mascherine

La maggioranza lavora per introdurre nel decreto di aprile una misura per ridurre l’Iva sulle mascherine e gli altri dispositivi di protezione individuale contro il Coronavirus. Lo confermano diverse fonti, secondo le quali l’intervento è sostenuto anche dal ministro della Salute Roberto Speranza. Nelle riunioni degli ultimi giorni si è ragionato su una misura dal valore di circa 400 milioni per introdurre un’Iva agevolata al 5%.

16.00 – Guarito bambino valdostano di un anno

E’ guarito il bambino valdostano di un anno, residente nel comune di Pontey, uno dei primi contagiati nella regione assieme ad altri componenti della sua famiglia. Il bimbo era anche stato ricoverato all’Ospedale Parini di Aosta. Risultano guariti anche la madre e i nonni.

15.00 – Sindacati: “Verso stop manifestazioni del primo maggio”

Cgil, Cisl e Uil vanno verso un Primo maggio alternativo alla piazza. Alla luce dell’emergenza coronavirus e dei divieti di assembramento, diventa oggettiva l’impossibilità di organizzare la tradizionale manifestazione sindacale con cortei in piazza. Cgil, Cisl e Uil, nella riunione del 17 febbraio, avevano scelto per la manifestazione nazionale la città di Padova, perché “Capitale europea del volontariato”. Non c’è ancora una decisione ufficiale ma, si apprende, stanno valutando soluzioni alternative, altre formule per la celebrazione in questa fase difficile del Paese.

14.45 – Le donazioni per solidarietà alimentare deducibili secondo l’agenzia delle entrate

Le donazioni effettuate dalle persone fisiche, dagli enti non commerciali e dai soggetti titolari di reddito d’impresa aventi ad oggetto misure di solidarietà alimentare nell’ambito dell’emergenza da Covid-19 ed effettuate a favore dello Stato, delle regioni, degli enti locali territoriali, di enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro, rientrano tra le erogazioni liberali che beneficiano degli incentivi fiscali introdotti con il Dl n. 18/2020. Lo precisa l’Agenzia delle Entrate in un comunicat

14.30 – Buffagni (M5s): “Finalmente siamo arrivati con numero di mascherine a regime”

“Finalmente siamo arrivati a regime col numero di mascherine, abbiamo il quantitativo adeguato e necessario di mascherine a livello nazionale per tutte le esigenze che ad oggi sono mappate. C’è tutto il meccanismo della logistica, della consegna, in accordo con la Protezione civile delle Regioni che si sta, spero, portando a regime”. Lo ha detto a ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio1 il viceministro M5s dello Sviluppo economico, Stefano Buffagni.

14.00 – Altri due medici morti: in tutto 73 vittime tra camici bianchi

Altri due medici hanno perso la vita per l’epidemia di Covid-19. Sono Riccardo Paris, cardiologo, e Dominique Musafiri, medico di famiglia. Il totale dei medici deceduti, ai apprende dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), sale a 73.

13.30 – Fontana: “A Pasqua controlli severi”

“Bisogna essere particolarmente rigoroso” nei controlli sul rispetto delle ordinanze anticoCovid durante le feste “pasquali”: lo ha detto in un punto stampa il presidente della Lombardia Attilio Fontana, ricordando che la Regione ha stanziato circa 500 mila euro per potenziare il lavoro delle polizie locali.

“Il controllo avverrà” dappertutto ma “in particolare nelle vie dove passano grandi flussi, come le autostrade”. A Pasqua “la nostra gente è abituata a girare ma quest’anno non si può più fare. Bisogna essere severi”.

13 – Cinque suore morte in casa di riposo a Sanremo

Cinque suore appartenenti all’ordine delle “Figlie della Sapienza”, di Sanremo, domiciliate presso l’Istituto Sedes – un’ex scuola adibita a casa di riposo per religiose – sono morte nell’ultima settimana, a causa del coronavirus. La notizia è confermata dal vescovo della diocesi di Ventimiglia e Sanremo, Antonio Suetta. “Erano anziane, avevano tutte patologie pregresse e sono risultate positive al coronavirus – afferma il prelato – Altre cinque suore sono ricoverate, tre delle quali in condizioni serie”.

12.45 – Musumeci invoca poteri per disporre di polizia ed esercito

Invocando l’art. 31 dello Statuto speciale della Sicilia, mai applicato, il governatore Nello Musumeci punta a ottenere una norma di attuazione per esercitare il potere di avvalersi della Polizia di Stato, e dell’esercito di stanza nell’isola, in situazioni di emergenza. La giunta, come pubblica oggi il Giornale di Sicilia, ha approvato un ddl costituzionale (un solo articolo), trasmesso all’Assemblea siciliana per l’approvazione da inviare poi alle Camere per il via libera. Un iter che dovrebbe durare almeno sei mesi.

12.30 – Rezza (Iss): “Senza misure in sei mesi avremmo avuto molte più vittime”

Senza misure in 6 mesi avremmo avuto immunità di gregge con un grande numero di morti e feriti: lo ha detto l’epidemiologo Gianni Rezza, dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss). “Se avessimo mollato al Sud avremmo avuto tante Codogno”. Rezza ha parlato di “moderato ottimismo” per le regioni del sud Italia.

12.15 – Brusaferro (Iss): “Confermiamo il rallentamento”

Si confermano i dati di rallentamento. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, nella conferenza stampa epidemiologica odierna. “Non c’è nessuna zona del Paese dove non circoli”, ha detto Brusaferro sottolineando l’alta circolazione di Covid-19 in alcune zone. Da qui il messaggio di tenere “molto elevata la soglia delle raccomandazioni e delle restrizioni adottate”.

12 – Delrio: “Serve cabina di regia per la fase due”

“Dobbiamo continuare a tenere alta la guardia ma occorre usare i dati e l’esperienza di queste settimane per pensare alla “fase due”, alla graduale riapertura in sicurezza del Paese. Più che ognuno dica la sua è necessario che il governo si faccia promotore di una cabina di regia alla quale partecipino enti locali, regioni, esperti (sanitari economisti statistici), parti sociali per analizzare i dati, studiare forme e tempi, adottare misure sanitarie e sociali per la ripartenza. Occorre agire con grandissima prudenza ma è urgente pensarci ora”. Così il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio.

11.45 – Il virologo Pregliasco: “Le frasi di Borrelli? Non mi stupiscono, non si può abbassare la guardia”

“Il virus sembra rallentare, ma non possiamo abbassare la guardia. Insomma, non mi stupisce la dichiarazione di Borrelli”. A dirlo all’Adnkronos Salute è il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Preglisco, commentando le parole di Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, che ai microfoni di Radio Anch’io stamani ha detto: “A casa anche il primo maggio? Credo proprio di sì”. “L’obiettivo – ricorda Pregliasco – è quello di evitare lo spettro di una seconda ondata di casi”.

11.30 – Salgono a 71 i medici morti

Continua ad allungarsi la lista dei medici deceduti per l’epidemia di Covid-19. Il totale, si apprende dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici, sale oggi a 71 con altri tre decessi. I medici deceduti sono Gennaro Annarumma, Francesco Consigliere (medico legale) e Alberto Paolini.

11 – E’ morto a Cesena Sergio Rossi, re delle calzature

Sergio Rossi, re delle calzature, è morto ieri all’età di 85 anni. E’ tra le vittime del Coronavirus. L’imprenditore si è spento all’ospedale di Cesena, dove era stato ricoverato venerdì scorso. Le sue condizioni si sono aggravate in pochi giorni e l’imprenditore, risultato positivo a Covid-19, è morto nell’ospedale cesenate. Sergio Rossi era nato nel 1935 a San Mauro Pascoli, paese della Romagna e aveva fondato l’omonimo brand di calzature, conosciuto e amato in tutto il mondo, nel 1951.

10.45 – Francia, il ministro Le Maire: “Decisioni non chiacchiere dall’Ue”

“Decisioni, non chiacchiere”: questo il monito lanciato ai partner dell’Unione europea dal ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, che intervistato questa mattina da France 24 e RFI ha sottolineato la cruciale necessità che la riunione dei ministri delle Finanze Ue di martedì prossimo possa sfociare su delle “decisioni” e non resti alle “chiacchiere”, in un contesto in cui Germania e Paesi Bassi si oppongono all’introduzione degli eurobond invocati a gran voce da Paesi come l’Italia e la Francia.

10.30 – Borrelli: “La fase 2 a metà maggio? Potrebbe essere prima o dopo, dipende dai dati”

La cosiddetta ‘fase 2’ di convivenza con il coronavirus potrebbe iniziare a metà maggio, anche se al momento non c’è alcuna certezza. Lo ha spiegato il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli a ‘Circo Massimo’ su Radio Capital ricordando che se si faranno tamponi a tappeto, indagini sierologiche e demoscopiche sulla rete di contagi, spetterà agli esperti del comitato-tecnico scientifico deciderlo. E su questo si sta già lavorando. Il 16 maggio potrebbe essere la data giusta per la fase 2? “Se l’andamento non cambia, potrebbe essere, come potrebbe essere prima o dopo, dipende dai dati” ha risposto Borrelli sottolineando che al momento la situazione è stazionaria”. “Dobbiamo vedere quando questa situazione inizia a decrescere. Non vorrei dare delle date, però da qui al 16 maggio potremo aver dati ulteriormente positivi che consigliano di riprendere le attività e cominciare quindi la fase 2.

10.20 – Crolla al minimo storico indice Pmi della Germania

Crolla al minimo storico l’indice Pmi composito della Germania che sintetizza l’andamento dell’attività manifatturiera e dei servizi. A marzo l’indice rilevato da Ihs Markit è sceso a 35 punti dai 50,7 di febbraio, un livello mai registrato nelle serie storiche. Minimo storico anche per i nuovi ordini calati a 31,2 punti da 50,2 del mese prima e per l’indice dei servizi crollato a 31,7 punti da 52,5 di febbraio.

10.15 – Istat: reddito e potere d’acquisto in calo a fine anno

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,4% in termini reali, ovvero di potere d’acquisto. Lo rileva l’Istat, sottolineando che il reddito disponibile in termini nominali segna un calo “dopo la crescita osservata nei primi nove mesi dell’anno”. Quanto alla capacità di spesa, la riduzione “è stata più accentuata – si spiega – per la dinamica positiva dell’inflazione”.

10.00 – Borsa di Milano apre in calo

La Borsa di Milano (-1,4%) prosegue in calo, in linea con gli altri listini del Vecchio continente. A Piazza Affari soffrono le banche e i titoli legati al petrolio, dopo il calo del prezzo del greggio. Lo spread tra Btp e Bund sale a 192 punti base con il rendimento del decennale all’1,47%. In fondo al listino principale Azimut (-3%). Male anche Unipol (-2,8%), dopo lo stop al dividendo per l’emergenza coronavirus. In rosso Eni (-2,06%), Snam (-2,4%) e Tenaris (-1%). Scivola anche il comparto dell’auto con Fca (-1,5%), Ferrari (-2,9%) e Cnh (-1,4%). Soffrono le banche con Unicredit (-2,3%), Banca General (-2,2%), Mediobanca e Intesa (-1,9%). In controtendenza Atlantia (+4,1%), con il susseguirsi delle indiscrezioni su una possibile soluzione che riguarda Aspi. Bene anche Nexi (+2,2%), Leonardo (+2,1%) e Buzzi (+1,9%).

9.50 – Più dimessi che ricoverati a Bergamo

Ieri sono state 26 le persone che hanno lasciato l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e 20 i nuovi ricoveri. E’ la prima volta dall’inizio dell’emergenza. A riportare il dato è ‘L’Eco di Bergamò che registra anche una diminuzione delle pagine dei necrologi: sette, mentre nei giorni scorsi erano arrivate anche ad essere una dozzina. “E’ un segnale – ha spiegato il direttore sanitario dell’ospedale Fabio Pezzoli che ha commentato il dato degli accessi e delle dimissioni – ma la guardia deve restare alta”.

9.30 – 80enne positiva al virus scappa dall’ospedale di Pontedera

Una donna di 80 anni, vestita con il pigiama e un camice azzurro, è scappata dall’ospedale di Pontedera (Pisa), dove era ricoverata perché positiva al coronavirus, ma è stata bloccata a circa due chilometri di distanza dalla struttura sanitaria e riportata nel reparto di degenza. È accaduto ieri mattina: è stato un funzionario del Comune di Pontedera a notarla e a dare subito l’allarme al comando della polizia locale che aveva già ricevuto la segnalazione della scomparsa dal reparto dell’ospedale. Sul posto sono state inviate le pattuglie della stessa polizia locale, dei carabinieri e della polizia. Militari e agenti hanno chiuso la strada, deviato il traffico per evitare qualsiasi tipo di vicinanza con la donna. L’anziana è stata nuovamente ricoverata nel reparto del Lotti.

9.15 – Pregliasco: “Lombardia sconta almeno 12 giorni di ritardo nelle chiusure”

“Sicuramente la Lombardia sconta almeno 12 giorni di ritardo nelle chiusure. E non per colpa sua”. Lo afferma il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco, che al ‘Corriere della Sera’ precisa: “A me risulta che dalla Lombardia fosse stato subito chiesto di bloccare tutto, ma Roma ha temporeggiato. Lo dico con rammarico”. Nel frattempo sono stati moltiplicati i posti nelle Terapie intensive. Ma la situazione sul territorio sembra sfuggita di mano. “Al di là degli sforzi encomiabili di medici di famiglia che in alcuni casi ci hanno rimesso anche la vita, la medicina del territorio non ha funzionato al meglio”. Con quale risultato? “Il virus può progredire in modo grave da un momento all’altro: il rischio è che i malati possano arrivare già gravi in ospedale, il posto migliore per curare il Covid-19. Non è una malattia domestica”. La Lombardia conta un numero di decessi impressionante. Ma “calcolare oggi il tasso di mortalità non ha senso perché è rapportato al numero di tamponi eseguiti che sottostima, fino a dieci volte, il numero reale di malati. Lombardia e Veneto, le due Regioni non sono minimamente paragonabili per gravità della situazione di partenza”. Quanto ai tamponi agli operatori sanitari, “ai sintomatici viene fatto. Per gli altri, allora, ci vorrebbe per tutti il tampone quotidiano. Perché chi oggi non è infetto lo può essere domani”.

9.00 – Misiani: “Non ancora date per riapertura attività produttive”

“Non siamo in condizioni di dare date per la riapertura di attività economiche e produttive attualmente ferme”. Così Antonio Misiani viceministro dell’Economia e delle Finanze, a 24 mattino su Radio24. «Abbiamo sempre detto che ciò che conta è il parere delle autorità mediche e scientifiche, quando ci diranno che l’epidemia è sotto controllo e la curva è su livelli di stabilizzazione allora potremo passare a quella che Conte ha definito “fase 2” che va progettata da subito”, ha spiegato “perché la riapertura sarà graduale e connessa alla necessità di garantire la sicurezza ai lavoratori e bisogna iniziare a immaginare chi potrà riaprire e dovrà restare fermo. La stessa Cina ha attivato una riapertura graduale”.

8.52 – Lazio, infermiera positiva torna in ospedale, denunciata

Ha violato la quarantena per tornare in ospedale dove, a suo dire, avrebbe voluto aiutare i colleghi in difficoltà. Una scusa che certo non ha evitato ad un’infermiera che presta servizio presso l’ospedale civile Santa Scolastica di Cassino, una denuncia. La donna, infatti, risultata positiva al Covid-19, era stata messa in quarantena dall’Azienda Sanitaria proprio per evitare il propagarsi del virus nella struttura. Inspiegabile il suo comportamento. I colleghi quando l’hanno vista entrare hanno immediatamente allertato i carabinieri che l’hanno denunciata e riaccompagnata a casa.

8.40 – Gallera: “C’è miglioramento ma ancora non un crollo dei contagi”

Nei pronto soccorso della Lombardia “la situazione è in netto miglioramento e anche negli ospedali il numero dei ricoverati sta scendendo. La situazione è in evoluzione positiva, siamo in una fase di miglioramento, ma non c’è un crollo” del numero dei contagiati da coronavirus e “lo sforzo che dobbiamo compiere è ancora impegnativo e forte, ma siamo sulla strada giusta”. Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, a Mattino Cinque.

close

Prima di continuare

Se sei qui è evidente che apprezzi il nostro giornalismo. Come sai un numero sempre più grande di persone legge Ilfattoquotidiano.it senza dover pagare nulla. L’abbiamo deciso perché siamo convinti che tutti i cittadini debbano poter ricevere un’informazione libera ed indipendente.

Purtroppo il tipo di giornalismo che cerchiamo di offrirti richiede tempo e molto denaro. I ricavi della pubblicità ci aiutano a pagare tutti i collaboratori necessari per garantire sempre lo standard di informazione che amiamo, ma non sono sufficienti per coprire i costi de ilfattoquotidiano.it.

Se ci leggi e ti piace quello che leggi puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro per il prezzo di un cappuccino alla settimana.

Grazie,

Peter Gomez

Articolo Precedente

Coronavirus, l’isolamento è anche per 11mila terremotati ancora in abitazioni d’emergenza e container: “Qui i contagi produrrebbero un domino devastante”. La paura? Un ulteriore stop alla ricostruzione

next

Articolo Successivo

Sono le Venti (Nove), siti per la spesa online in tilt in tutta Italia: ordinare è diventata un’impresa. E le consegne sono a 15 giorni

next

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close