MILANO – L’emergenza sanitaria del coronavirus, con le nuove restrizioni allargate a buona parte del Nord Italia, continua a dominare la scena anche sui mercati finanziari, mentre il mondo produttivo si interroga su quanto profonde saranno le ferite di questa fase inedita della storia repubblicana.
Piazza Affari apre regolarmente, timori di nuovi crolli
Da Borsa Italiana, innanzitutto, fanno sapere che gli scambi dei mercati finanziari riapriranno regolarmente nella giornata di lunedì. La società che gestisce Piazza Affari, si spiega, sistemi robusti in grado di garantire continuità operativa anche in situazioni straordinarie.
“Il Gruppo Borsa Italiana opererà regolarmente lunedì 9 marzo”, la posizione ufficiale. “Il Gruppo Borsa Italiana dispone di solidi presidi di continuità aziendale per garantire la sicurezza e la gestione ordinata delle proprie attività e delle operazioni di mercato e ha implementato una serie di policy per la protezione dei nostri clienti e dipendenti, e per contribuire alla limitazione della diffusione del coronavirus (COVID-19). Il Gruppo Borsa Italiana è in stretto contatto con le autorità di regolamentazione per monitorare da vicino lo sviluppo dell’epidemia di coronavirus”.
Certamente saranno ancora sedute di passione, come dimostra quel che è accaduto nel fine settimana sulla Borsa saudita: crollo di oltre sei punti percentuali e Aramco – il gigante oil – sotto il prezzo della quotazione iniziale. In questo caso, pesa il mancato accordo Opec-Russia sui tagli alla produzione di petrolio, per sostenere i prezzi, che ha scatenato la reazione dell’Arabia stessa che aumenterà le sue estrazioni.Attesa per la Bce, il Parlamento ratifica lo sforamento del deficit
Il Covid-19 è anche sul tavolo del consiglio direttivo della Bce, che giovedì per la prima volta si riunisce per decidere un possibile rafforzamento delle politiche espansive a sostegno dell’economia. Rispetto al 23 gennaio, data dell’ultima riunione del board, la situazione a livello sanitario ed economico è profondamente cambiata. A seguire, la consueta conferenza stampa della presidente, Christine Lagarde, che nei giorni scorsi si è unita alle altre principali banche centrali affermando che l’istituto è pronto “ad adottare misure appropriate e mirate” per contrastare gli effetti economici causati dal diffondersi del virus.
Sul fronte macroeconomico, lunedì c’è attesa per il Pil del IV trimestre in Giappone e per i dati tedeschi sulla bilancia commerciale e sulla produzione industriale a gennaio. I giorni seguenti arrivano i dati sull’inflazione a febbraio in Germania, Francia e Spagna e anche in Cina e negli States.
Il Parlamento apre mercoledì (solo un giorno alla settimana, come deliberato, per ridurre le possibilità di contagio) per il voto sullo sforamento del deficit. A partire dalle 11.30, l’Aula della Camera esamina l’autorizzazione allo scostamento di bilancio propedeutica al varo del decreto legge con le misure economiche per fronteggiare il diffondersi dell virus. Il governo chiede al Parlamento un aumento del deficit 2020 dello 0,36% del Pil, ovvero circa 6,3 miliardi (che salgono a 7 tenendo conto anche dei contributi figurativi della Cig) per finanziare le nuove misure. Intanto, ieri è arrivata al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, la lettera dell’Ue che prende atto dell’intenzione italiana di alzare il deficit.
Confindustria: non c’è blocco attività e merci. Mit, in arrivo le linee guida
Le associazioni dei produttori intanto fanno i conti con un panorama desolante. “La salute pubblica è la priorità assoluta. Con i nuovi provvedimenti anche l’emergenza per l’economia ha cambiato passo e i danni per le imprese rischiano di essere incalcolabili”, afferma la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise. “Non vi è nell’immediato il rischio di non reperire prodotti alimentari e i nostri lavoratori stanno garantendo questo servizio essenziale. Occorre però prestare attenzione alle misure previste dal Dpcm che i nostri associati hanno tutta l’intenzione di rispettare”, dice Donatella Prampolini di Confcommercio.
La stessa associazione ricorda “ai consumatori” dei supermercati “di attenersi alle linee guida, evitando inutili ammassamenti perché il servizio sarà garantito per tutta la settimana, ininterrottamente, e molti punti vendita stanno anche predisponendo servizi di consegna a domicilio”.
Dalla Confindustria precisano che il decreto con le nuove restrizioni “non determinerà il blocco delle attività produttive, delle attività lavorative, nè tantomento il blocco dei trasporti e della circolazione delle merci da e per le aree richiamate”. Il direttore generale Marcella Panucci scrive a tutti i direttori di sistema dell’associazione assicurando di aver “sentito sia il Ministro Patuanelli che gli uffici di Palazzo Chigi nonchè il Capo di Gabinetto del Ministero degli Interni, i quali confermano tutti che rientrano tra le comprovate esigenze lavorative tutte le attività di impresa”.
In attesa delle linee guida più dettagliate sulla movimentazione delle merci nelle aree interessate dai provvedimenti del governo, il Mit dice che non c’è nessuna limitazione o restrizione al transito delle merci e di tutta la filiera produttiva da e per i territori indicati dal decreto. Per quanto riguarda i transfrontalieri, le limitazioni introdotte oggi non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Pertanto, salvo che siano soggetti a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i transfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo, inclusa una dichiarazione che potrà essere resa alle forze di polizia in caso di eventuali controlli.
Le merci possono quindi entrare ed uscire dai territori interessati. L’attività degli operatori addetti al trasporto è un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.