Il Piemonte chiede i danni alla Cina. Sull’onda di quanto già fatto dalla Nigeria e dallo stato americano del Missouri, e minacciato da Lombardia e da vari esponenti della Lega, la maggioranza di centrodestra in Piemonte potrebbe intentare una causa legale al governo cinese.
Lo chiede un ordine del giorno presentato dal partito di Matteo Salvini, che “impegna la Giunta regionale ad attivarsi con ogni mezzo disponibile, nel rispetto delle proprie prerogative, affinché la Repubblica Popolare Cinese versi nelle casse della Regione Piemonte 20 miliardi di euro a titolo di risarcimento, per le migliaia di morti e per i danni economici senza precedenti, patiti dalla Regione stessa a causa della pandemia da Covid-19”.
Secondo il capogruppo Alberto Preioni. “non esiste un valore economico quantificabile per ciò che il Piemonte e i piemontesi hanno patito e stanno ancora subendo. Vite spezzate, quotidianità annullata, danni economici immensi. I Tribunali internazionali faranno il loro lavoro: se le autorità cinesi hanno messo a tacere le voci dell’allarme contagio, dovranno subire le conseguenze”.Una posizione che arriva nel momento in cui si levano voci in giro per il mondo sulle responsabilità della Cina per l’esplosione della pandemia, a partire dalle accuse del segretario di Stato Usa Mike Pompeo secondo cui Pechino, smentite dall’Oms.
“Prima di noi Nigeria e Missouri si sono mossi con azioni legali, mentre non si contano ormai le class action e alle cause private – prosegue il Consigliere Andrea Cane, primo firmatario dell’ordine del giorno – Il Piemonte piagato non ha bisogno di cercare un colpevole, come sicuramente si dirà dai banchi delle minoranze, ha però il dovere di tutelare con tutti i mezzi i piemontesi”.