La mappa aggiornata dei contagi in Italia
In Campania niente zone rosse
Non ci sono più zone rosse in Campania. A mezzanotte è scattato il provvedimento del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che per sei giorni, ha blindato Saviano, in provincia di Napoli, dopo gli assembramenti verificatisi in occasione del funerale del sindaco, Carmine Sommese, ucciso dal coronavirus. Vicenda sulla quale la Procura di Nola ha aperto un’indagine mentre i carabinieri hanno notificato 54 sanzioni amministrative ad altrettante persone individuate tra i presenti in occasione del tragitto del feretro presso l’ospedale di Nola e il Comune di Saviano. Sono tuttora in corso attività per l’identificazione di ulteriori partecipanti agli assembramenti.
In precedenza erano man mano state ‘liberate’ le altre zone dichiarate rosse. L’ultima in ordine di tempo Ariano Irpino (Avellino) dove si era verificato un numero record di contagi, il più alto del Sud in proporzione alla popolazione. Zone rosse lo erano state Paolisi, in provincia di Benevento, per un alto numero di contagiati in un’azienda del territorio, e Lauro, nell’Avellinese, con otto componenti di una famiglia che gestisce un supermercato al centro del paese. In precedenza la zona rossa era stata disposta per i comuni del Vallo di Diano, nel Salernitano: Sala Consilina, Polla, Caggiano, Atena Lucana ed Auletta dove i contagi si erano verificati in seguito ad un raduno di preghiera
Dati positivi
Il calo del numero dei morti è un segnale positivo. Resta però alto il tasso di letalità, cioè il rapporto fra decessi e casi positivi, che è ancora oltre il 13%, molto superiore rispetto al resto del mondo.

Coronavirus, bilancio del 26 aprile: 260 morti, ma tornano a crescere gli attualmente positivi
a cura di ALESSIO SGHERZA
Secondo gli ultimi dati dell’istituto Superiore di Sanità, nel mese di aprile, il 44 per cento celle persone contagiate sono anziani nelle case di riposo, mentre il 25 per cento si sono contagiate all’interno del proprio nucleo familiare, il 10 per cento in ospedale il 4 per cento a lavoro.
Questo schema è importante anche nel controllo dell’epidemia nella Fase 2.