La ‘fase 2′ sarà di “convivenza con il virus”, per poi “passare alla fase 3 di uscita dall’emergenza e di ripristino della normalità”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo la firma del nuovo Dpcm, che proroga i blocchi fino al 13 aprile ma con una prospettiva di attesa che si allunga ai primi di maggio. L’Italia deve resistere per contenere l’epidemia, insiste il premier: “Se molliamo ora gli sforzi saranno stati vani”. Il Cdm di venerdì dovrebbe esaminare anche un decreto con le misure per concludere l’anno scolastico che si è interrotto a causa del coronavirus.
La mappa aggiornata dei contagi in Italia
Il messaggio è arrivato anche dalla Protezione Civile: “Scordatevi Pasqua e Pasquetta”, ha detto il commissario Angelo Borrelli che ieri ha dato le nuove cifre dell’emergenza. Il contagio resta al picco: 80.572 i malati (+2.937 su martedì); 13.155 i morti (+727); 16.847 i guariti (+1.118).

Gallera: “Indicatori moderatamente positivi”
Flebili segnali positivi arrivano dalla Lombardia, la regione più colpita dalla pandemia. “Dopo sei settimane tutti gli indicatori sono moderatamente positivi: il numero dei contagi scende e si e stabilizzano su numeri contenuti. Ieri ci sono stati solo 44 ricoverati in più”, ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera intervistato su Buongiorno Lombardia su TeleLombardia. “C’e’ una flessione anche negli accessi alle terapie e nei pronto soccorso. Negli ultimi sette giorni c’è stata una riduzione, a volte lieve a volte più forte, ma costante” ha sottolineato.

Le scuse dell’Europa
Oggi l’Europa si mobilita al fianco dell’Italia, ma va riconosciuto che nei primi giorni della crisi, di fronte al bisogno di una risposta comune, in troppi hanno pensato solo ai problemi di casa propria. La riflessione è della presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen in una lettera su Repubblica in cui fa il punto sugli ultimi interventi, ricordando fra l’altro lo strumento SURE per la salvaguardia dell’occupazione nei Paesi più colpiti. Quello passato, osserva, è stato un comportamento dannoso e che poteva essere evitato, ma ora l’Europa ha cambiato passo.
Il Papa: “Vicini ai senzatetto”
“Questi giorni di dolore e di tristezza evidenziano tanti problemi nascosti”, come quello dei senzatetto. Lo ha detto papa Francesco nell’introduzione della messa a Santa Marta. “Sui giornali di oggi c’è una foto che colpisce il cuore: tanti senzatetto di una città sdraiati in un parcheggio”. Ci sono “tanti senzatetto oggi. Chiediamo a Santa Teresa di Calcutta che risvegli in noi il senso della vicinanza a tante persone che nella società, nella vita normale, vivono nascosti, come i senzatetto, e che nel momento della crisi si evidenziano così”, ha concluso il Papa.
Torino, sei fratelli medici in trincea
Sei fratelli e sorelle medici, parte di una numerosa famiglia di Giaveno, in provincia di Torino, sono impegnati sul fronte del coronavirus: sono Davide, Pietro, Emanuele, Barbara, Maria e Alessandra Tizzani. Padre medico, sono tutti specializzati in medicina di pronto soccorso (la famiglia è composta da undici fratelli). I medici lavorano nei principali ospedali del Torinese, dalle Molinette al Giovanni Bosco al San Luigidi Orbassano.
La notizia l’ha lanciata il settimanale locale La Valsusa e subito è rimbalzata sui social. “Dietro mascherine e visiere – scrive il periodico valsusino – ci sono volti giovani, tutti in trincea, impegnati in questa estenuante lotta ad un nemico invisibile”.
Conte: “Spero più patrioti che disertori”
“Spero che alla fine la lista dei patrioti sia lunga mentre quella dei disertori rimanga bianca”. Lo dice Giuseppe Conte ospite di speciale Accordi e disaccordi sul Nove. Nel corso del programma viene trasmesso un video appello dell’infermiera Martina, appena diplomata e subito sul campo a fronteggiare l’emergenza coronavirus.
“Non siamo eroi”, sottolinea la giovane infermiera, chiedendo che in futuro si investa nella sanità. Il premier nella replica ammette che si dovrà fare una “riflessione” su quello che si è fatto e “anche il mio operato” sarà giudicato. “È vero – dice ancora Conte – non chiamiamoli eroi, chiamiamoli patrioti. Ecco, spero che alla fine la lista dei patrioti sia lunga mentre quella dei disertori rimanga bianca”, auspica.