emergenza covid
Grazie al cellulare sarà possibile fissare l’appuntamento e mettersi in lista per il giorno e il luogo di inoculazione della dose, ricevere avvisi sulla data del richiamo e comunicare in tempo reale anche eventuali reazioni avverse.
Grazie al cellulare sarà possibile fissare l’appuntamento e mettersi in lista per il giorno e il luogo di inoculazione della dose, ricevere avvisi sulla data del richiamo e comunicare in tempo reale anche eventuali reazioni avverse.
9 dicembre 2020
2′ di lettura
Vaccinarsi grazie a una app, con cui prenotare la somministrazione e monitorare eventuali reazioni. Dopo ‘Immuni’, gli esperti al lavoro sul Piano vaccini rilanciano al virus un’altra sfida virtuale. Il progetto di farmacovigilanza, che potrebbe essere condiviso a livello europeo, prevede anche in questo caso il download facoltativo di un’applicazione: grazie al cellulare sarà possibile fissare l’appuntamento e mettersi in lista per il giorno e il luogo di inoculazione della dose, ricevere avvisi sulla data del richiamo e comunicare in tempo reale anche eventuali reazioni avverse.
Un registro elettronico dei vaccinati
Il mega archivio informatico aumenterà dunque con il passare dei mesi a partire dalla fase primaverile della vaccinazione di massa (nel secondo e terzo trimestre del 2020 arriveranno 131 milioni di dosi), con un elenco dettagliato su dove e in che modo è stato somministrata la dose. Il tutto permetterà di avere a disposizione un registro elettronico dei vaccinati che agevolerà la farmacovigilanza, il follow up e l’integrazione con sistemi sanitari nazionali e anagrafe vaccinali delle regioni. I dati saranno affiancati al sistema informativo sul tracciamento delle fiale, fin dal loro stoccaggio nell’hub nazionale nella base militare a Pratica di Mare.
1.500 punti di somministrazione sparsi per il Paese
Quest’ultimo sistema, messo in piedi da Eni e Poste Italiane, prevede alcune fasi fondamentali che seguiranno passo dopo passo lo spostamento delle dosi sul territorio. Dagli hangar della base della Difesa alle porte di Roma partiranno i mezzi dell’Esercito per portare le fiale nei venti ‘sub-hub’ regionali. Un terzo percorso è poi previsto lungo le arterie dei territori per raggiungere tutti i 1.500 punti di somministrazione sparsi per il Paese: dagli ospedali alle Rsa, fino ai drive-through della Difesa – gli stessi ancora oggi utilizzati per i tamponi – con il supporto di farmacie, pediatri e medici di base a primavera. Per i luoghi di somministrazione di massa come i drive-through sarà necessario essersi prenotati nei giorni precedenti – magari tramite l’app – , poi fare la fila in auto seguendo le indicazioni di un layout (una sorta di schema ben esposto all’entrata, ndr).
Le regole da seguire
Ad aspettare i cittadini, oltre al personale dell’esercito addetto a ordine e controlli, ci sarà un team formato da un medico e quattro infermieri oltre a personale amministrativo e operatori socio sanitari. Bisognerà infine scendere dall’auto per l’inoculazione, aspettando il tempo necessario affinché tutte le registrazioni informatiche siano completate. Prima di andare via sarà rilasciato una sorta di certificato. E così per la somministrazione della seconda dose del vaccino.