Italia disposta a riaprire in parte i collegamenti con la Cina? Falso. La Farnesina smentisce categoricamente la notizia riportata dall’agenzia cinese Xhinua sulla riapertura di alcuni voli per l’Italia e la definisce “priva di fondamento”. Sul fronte della ricerca, uno studio della South China Agricultural University punta il dito contro il pangolino, individuato come possibile responsabile della trasmissione del virus tra pipistrello e uomo. E l’Oms lancia l’allarme: in tutto il mondo si stanno esaurendo le mascherine e gli altri strumenti di protezione dall’epidemia di coronavirus. “Il mondo deve fare fronte ad una carenzacronica di equipaggiamento per la protezione personale”, ha spiegato Ginevra il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha anche aggiornato i dati su decessi e contagi: “Alle 6 di questa mattina, orario di Ginevra, sono stati registrati 31.211 casi confermato di nuovo coronavirus in Cina, con 637 morti. Al di fuori della Cina sono 270 i casi in 24 Paesi, con un decesso”.
I voli: l’apertura di Pechino e la smentita dell’Italia – L’agenzia faceva riferimento all’ambasciatore italiano in Cina, Luca Ferrari, che avrebbe manifestato al vice ministro degli Esteri Qin Gang la disponibilità ad approvare la ripresa di alcuni collegamenti su richiesta delle compagnie aeree cinesi e ad adoperarsi per normalizzare gli scambi tra i due paesi. Ma non è così: i voli, ha confermato la task force sul coronavirus riunitasi questa mattina al ministero, resteranno chiusi così come previsto dall’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, il 31 gennaio 2020 e si continuerà a lavorare per implementare le misure già attivate nelle ultime settimane.
L’ipotesi dell’ospite intermedio– Il pangolino, un mammifero conosciuto anche come formichiere squamoso, potrebbe essere l’ospite intermedio attraverso il quale l’agente patogeno sarebbe riuscito a passare dai pipistrelli all’uomo. Se in precedenza si era parlato del serpente come probabile ‘anello di congiunzione’ – una tesi che tuttavia non vedeva concordi tutti gli esperti – ora uno studio della South China Agricultural University punta il dito contro il pangolino: “La sequenza genetica del nuovo ceppo di coronavirus isolato dal pangolino – spiegano i ricercatori – risulta identica al 99% a quella del virus nelle persone infette, indicando che i pangolini possono essere un ospite intermedio”.
Il primo caso di contagio in Corea del Nord– Un donna è stata la prima persona in Corea del Nord a risultare positiva: lo riporta il quotidiano sudcoreano JoongAng Ilbo, citando una fonte anonima del Nord, secondo cui la donna avrebbe accusato i sintomi a Pyongyang al rientro da un viaggio in Cina. I media nordcoreani non hanno confermato alcun caso finora, ma hanno dato conto del rafforzamento delle misure di prevenzione e della massima allerta lanciata dalle autorità, sfociata anche nella chiusura della frontiera con la Cina.
Wuhan come un deserto – Fotografata dai satelliti prima e dopo l’epidemia, la città i 11 milioni sembra stata paralizzata dal coronavirus. Le foto dallo spazio scattate dal satellite Sentinel-2 del programma Copernicus, promosso da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Europea sono pubblicate sulla rivista Mit Technology Review del Massachusetts Institute of Technology (Mit). Elaborate dalle società americane Planet Labs e Maxar Technologies, le immagini mostrano ponti e strade vuoti. Anche le stazioniferroviarie sono deserte e l’aeroporto, normalmente molto occupato di Wuhan, ha cessato completamente le operazioni, con gli aerei fermi.
Il 22 gennaio, scrive la rivista del Mit, la Cina ha compiuto lo straordinario passo di chiudere tutti i trasporti nella città di Wuhan, dove è iniziata l’epidemia di coronavirus. La misura ha effettivamente messo in quarantena 11 milioni di persone, mentre i funzionari della sanità pubblica lavorano per curare i pazienti che si sono ammalate e fermare la diffusione del virus. L’effetto sui viaggi aerei è stato avvertito in tutto il Paese, in particolare per i voli internazionali, che sono diminuiti sensibilmente nell’ultimo mese. Il 2 febbraio, per esempio, il Paese ha registrato una cancellazione di 222 partenze (16,7%) e 238 arrivi (18,2%), secondo il servizio di monitoraggio dei voli FlightAware. Tuttavia, c’è stato uno scoppio di attività a Wuhan in almeno un aspetto: la costruzione. Due nuovi ospedali, immortalati anche dai satelliti, sono stati costruiti nella città nel tempo record di 10 giorni per gestire e curare i malati. Finora nella metropoli cinese ci sono stati infatti più di 28.300 casi segnalati e oltre 500 morti.
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