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Coronavirus, il governo chiederà 6,3 miliardi di maggiore deficit

Mar 5, 2020

MILANO – Il governo si prepara a mettere in campo molte più risorse di quanto inizialmente previsto per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Lo ha annunciato il presdiente del Consiglio Giuseppe Conte al termine del Consiglio dei ministri, spiegando che l’esecutivo chiederà al Parlamento di alzare il deficit dello 0,35% sul Pil, pari a 6,3 miliardi.

Le risorse, per un totale di 7,5 miliardi se si considerano in termini di saldo netto, serviranno a finanziare un nuovo decreto con un pacchetto di misure a sostegno dell’economia. In conferenza stampa è stato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a dettagliare lungo quali direttrici si muoverà il provvedimento. In particolare i fondi serviranno a rafforzare le strutture sanitarie, a rafforzare gli ammortizzatori sociali e a sostenere le imprese. Nel dettaglio nel decreto ci saranno anche “misure per sostenere una moratoria dei crediti alle imprese da parte del sistema bancario”. Ci saranno poi “risorse per il Servizio sanitario nazionale, la protezione civile e le forze dell’ordine, misure che ci consentiranno di sostenere i redditi e salvaguardare l’occupazione e potenziare gli ammortizzatori sociali” perché “nessuno deve perdere lavoro per coronavirus”.

Nei giorni scorsi era sembrato che il rialzo fosse di 2 decimi di punto, pari a circa 3,6 miliardi, ma la cifra ora dovrebbe quindi lievitare. A settembre, nella nota di aggiornamento al Def, il governo aveva previsto per il 2020 un rapporto deficit/Pil al 2,2%. Livello che a questo punto salirà al 2,5%. Un ritocco che secondo il premier avviene nell’ambito di un confronto in atto con la Commissione europea. “E’ previsto che sia sentita la commissione Ue in questo iter a cui stiamo lavorando per creare questo scostamento rispetto agli obiettivi programmatici. Non facciamo un salto nel buio, possiamo già dichiarare che c’è la piena sensibilità della commissione Ue a comprendere l’emergenza che stiamo attraversando. Non ci aspettiamo nessuna distonia rispetto all’atteggiamento” dell’Ue, ha detto.

Rep

L’approdo della relazione in Parlamento per il voto è previsto per mercoledì prossimo, 11 marzo, a partire dalle 9,30. Per essere approvato il testo dovrà essere approvato a maggioranza assoluta dai componenti l’assemblea.

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