I familiari dei defunti mi chiamano, io metto il cellulare sulle salme dei loro cari e preghiamo insieme. Frate Aquilino Apassiti, 84 anni, missionario cappuccino nei posti pi impervi del mondo, da sei anni il custode della cappella dell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo dove si lotta in prima linea per salvare i contagiati. Ha un tumore al pancreas, eppure, quasi 24 ore su 24, il suo pensiero per gli altri. per chi se ne andato a causa del Coronavirus e per i loro familiari, straziati, che non possono nemmeno dare un ultimo saluto ai loro cari. Per questo fra Aquilino cerca di aiutare queste persone come pu. Lo ha raccontato in un lungo colloquio — dolente e bellissimo, sovente piangendo (ascolta qui l’intervista integrale ) — al microfono di InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei.