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Coronavirus, fine lockdown, liberi tutti: cosa accadrà se l’Rt ricomincerà a salire?

Mag 24, 2020

Analisi ricalibrata con i dati al 17 maggio

Le analisi iniziali sono state rielaborate in questi giorni alla luce dell’evoluzione della situazione reale, utilizzando i dati rilevati dalla Protezione civile fino allo scorso 17 maggio. Lo scenario che viene esplorato è sempre quello nel quale una progressiva riduzione delle misure restrittive si traduca in un aumento graduale dell’Rt, fino ad un massimo di 1,2. Per rendere il più semplice possibile il modello, inoltre, gli autori hanno fatto due ulteriori assunzioni: che le persone infettate e guarite siano immuni al virus, e che i nuovi pazienti smettano di essere diffondere il contagio una volta ospedalizzati (è stata esclusa la possibilità di trasmissione all’interno delle strutture sanitarie).

I GRAFICI CHE IPOTIZZANO UNA RIPRESA DEI CONTAGI

Numero osservato (cerchi) e predetto (linea continua) di soggetti infetti, in isolamento domiciliare, in ricovero ordinario e in terapia intensiva, assumendo un nuovo aumento della diffusione dell’epidemia a partire dai primi di giugno.

I GRAFICI CHE IPOTIZZANO UNA RIPRESA DEI CONTAGI

«Rispetto alle nostre analisi fatte ad aprile – spiega Francesco Barone Adesi –, le proiezioni sulle necessità di ricoveri ospedalieri in seguito ad un’eventuale ripresa della diffusione del virus sono diminuite, ma rimangono comunque importanti, soprattutto nel caso dei ricoveri ordinari».

Il cambiamento delle stime rispetto ai dati pubblicati «deriva dal fatto che nelle analisi di aprile avevamo ipotizzato uno scenario nel quale, poco dopo l’allentamento del lockdown, la diffusione del virus ricominciava» chiarisce Barone Adesi.

Assoluta necessità di non abbassare la guardia

«Questo scenario per fortuna non si è realizzato. Nel presente scenario assumiamo invece cosa succederebbe se la circolazione del virus iniziasse a riaumentare a partire dai primi di giugno. Anche se le proiezioni sono più favorevoli di quelle fatte un mese fa, indicano comunque l’assoluta necessità di continuare a monitorare l’andamento del contagio (un messaggio peraltro ripetuto dalla maggioranza degli esperti), in modo da valutare giorno per giorno se le aperture sono sostenibili. Come si può vedere dalla figura, un’eventuale ripresa (anche modesta) dell’epidemia (Rt>1) si potrebbe tradurre velocemente in un aumento del numero di ricoveri ospedalieri (soprattutto ordinari), che porterebbe il sistema ospedaliero in una situazione simile a quella registrata ad aprile».

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In Italia, l’abbandono graduale delle misure restrittive si completerà solo dopo il 3 giugno, con la prevista riapertura degli spostamenti tra regioni e delle frontiere, ma già il week end del 23-24 maggio e la settimana precedente rappresentano un importante banco di prova con la riapertura, dopo un prima parte di attività produttive, anche di parrucchieri, barbieri, centri estetici, bar, ristoranti, palestre, spiagge.

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