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Coronavirus: cosa rischia chi viola la Zona Rossa

Feb 26, 2020
Coronavirus: cosa rischia chi viola la Zona Rossa

Le misure urgenti per contenere l’espandersi del contagio da Coronavirus indicate nel DL n.6 dello scorso 23 febbraio contemplano anche norme da rispettare e relative sanzioni per chi le trasgredisce, previste per tutti gli automobilisti che si muovono all’interno della Zona Rossa, costituita da dieci Comuni lombardi (Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia e Terranova dei Passerini, tutti nel lodigiano) e da un solo veneto (Vo’, in provincia di Padova), territori dove si sono sviluppati i due maggiori focolai della malattia.

Regole che andrebbero rispettate in maniera tassativa e con il massimo impegno, ma che suscitano non poche resistenze da parte di alcuni residenti – come testimoniano alcuni articoli pubblicati da quotidiani nazionali – insofferenti al divieto di passaggio e che invocano per giustificare il loro trasgredire motivazioni di assoluta necessità.

In ogni caso, il citato decreto del Governo prevede il divieto di allontanamento dai Comuni della Zona rossa da parte di tutti gli individui presenti negli stessi, nonché il divieto di accesso; sono poi disposte la sospensione dei viaggi di istruzione organizzati dagli istituti scolastici, la sospensione dei servizi di trasporto di merci e di persone, terrestre, ferroviario, nelle acque interne e pubblico locale, anche non di linea, ad esclusione del trasporto di beni di prima necessità e deperibili; infine, è indicata la sospensione delle attività lavorative per i lavoratori residenti o domiciliati nell’area interessata, qualora le stesse si svolgano fuori dal Comune o dall’area indicata.

In soldoni, dagli undici Comuni della Zona Rossa non si può entrare o uscire.

E per chi sgarra, salvo che il fatto non costituisca più grave reato, si applicano le disposizioni dell’art. 650 del Codice Penale, che prevede l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro.

Lo stesso decreto non vieta la libera circolazione di veicoli privati nella Zona Rossa per quanti siano già al suo interno: ma si tratta di territori comunque ristretti, dove ormai scarseggiano beni di prima necessità.

E così la durata vita dell’automobilista al tempo del Coronavirus si arricchisce di nuove figure, come quelle che in barba ai divieti violano il blocco percorrendo strade e viottoli di campagna, uscendo dalla Zona Rossa e rientrandovi dopo aver fatto rifornimento ai supermarket o in farmacia.

Tra cascinali e casali, sono mille le vie di fuga ai controlli delle Forze di Polizia, concentrati sulle arterie principali.

Pur se le motivazioni di chi si sottrae al blocco sono concrete (necessità di procurarsi prodotti spariti, come disinfettanti, detersivi, acqua minerale, cibo per animali), tali azioni comportano il vanificarsi dello scopo per cui la Zona Rossa è stata istituita.

E quindi, oltre che per le potenziali sanzioni amministrative, il rischio è di allargare ulteriormente l’area di contagio del Covid-19.

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