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Coronavirus, Conte firma il decreto: ecco chi potrà lavorare e chi no – Corriere della Sera

Mar 22, 2020

Elenco di 80 voci

di 80 voci l’elenco delle attivit che continueranno a rimanere aperte dopo la nuova stretta per contenere l’epidemia del Coronavirus. L’allegato al Dpcm precisa che continueranno a essere consentita anche attivit legate alle famiglie, dalle colf e badanti conviventi ai portieri nei condomini. Resteranno in funzione l’intera filiera alimentare per bevande e cibo, quella dei dispositivi medico-sanitari e della farmaceutica e, tra i servizi, quelli dei call center. La lista potr essere aggiornata con decreto del Mise sentito il Mef.

Sospensione dal 25 marzo fino al 3 aprile

La validit dei Dpcm e delle ordinanze finora emanate viene uniformata al 3 aprile. quanto prevede il Dpcm varato dal governo con le nuove restrizioni. Le disposizioni del decreto producono effetto dalla data del 23/3/20 e sono efficaci fino al 3/4/20. Le stesse si applicano, cumulativamente a quelle di cui al decreto del Presidente del Consiglio 11/3/20 nonch a quelle previste dall’ordinanza del ministro della Salute del 20/3/20 i cui termini di efficacia, gi fissati al 25 marzo 2020, sono entrambi prorogati al 3 aprile 2020, si legge nel testo.

Le imprese le cui attivit sono sospese per effetto del presente decreto completano le attivit necessarie alla sospensione entro il 25 marzo 2020, compresa la spedizione della merce in giacenza. quanto si legge nel Dpcm. Le attivit che, con il provvedimento, vengono sospese, possono comunque proseguire se organizzate in modalit a distanza o lavoro agile, si legge ancora nel testo

Sindacati: sciopero se troppe fabbriche aperte

A differenza di quanto indicato ieri in queste ore sembrerebbe avanzare l’ipotesi che, nel decreto in discussione, l’Esecutivo intenda aggiungere all’elenco dei settori e delle attivit da considerare essenziali nelle prossime due settimane attivit produttive di ogni genere. Lo affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo spiegando di essere pronti alla mobilitazione, fino ad arrivare allo sciopero generale in difesa della salute dei lavoratori.

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