Con i primi due casi di positività al Coronavirus in Valle D’Aosta, tutte le regioni d’Italia risultano colpite dal virus. Secondo i dati forniti ieri dalla Protezione Civile, emerge che sono 1.497 i malati in Lombardia, 516 in Emilia Romagna, 345 in Veneto, 82 in Piemonte, 80 nelle Marche, 31 in Campania, 21 in Liguria, 37 in Toscana, 27 nel Lazio, 18 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 7 in Puglia, 7 in Abruzzo, 5 in Trentino, 3 in Molise, 9 in Umbria, uno in provincia di Bolzano, in Calabria, 2 in Sardegna e uno in Basilicata.
Martella: “Occorre spirito di coesione”
“Nel pieno rispetto delle indispensabili misure di contenimento del Coronavirus, che richiedono distanze di sicurezza e divieti di aggregazione, la sfida cui tutti siamo chiamati è quella della coesione e della compattezza, con una assunzione comune ed individuale di responsabilità. Va proprio in questo senso l’approccio con il quale il governo sta affrontando l’emergenza, ovvero con una visione d’insieme. Perché da una situazione di questo tipo non si esce se non uniti. Bisogna invece essere consapevoli che maggiore sarà lo sforzo di collaborazione tra tutti e minore sarà il danno per tutti”. Lo scrive in un post su Facebook il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Andrea Martella, secondo il quale “bisogna insistere sulla strada intrapresa, fatta di collaborazione tra livelli istituzionali: chi pensa di approfittare del momento per giocare ai distinguo di natura politica o per voler far credere all’opinione pubblica di essere più paladino di altri, non ha capito nulla della portata della sfida in corso”.
“C’è una consapevolezza estesa – sostiene Martella – dei problemi molto seri che stanno investendo l’economia, interi settori commerciali e, non da ultime, le famiglie italiane. Non a caso è imminente l’approvazione di provvedimenti che guardano alle tante realtà in sofferenza”. “Contemporaneamente e conseguentemente bisogna insistere sulla fiducia. Si tratta di andare avanti nel cementare sintonia tra istituzioni e cittadini. Le scelte che si stanno compiendo sono frutto di ponderazione e conoscenza scientifica e tutti i cittadini sono chiamati all’osservanza di misure che richiedono e richiederanno certamente sacrifici ma che vanno appunto affrontate con spirito di vicinanza, malgrado il richiamo a distanziarci fisicamente. Le possibilità – conclude Martella – per uscirne più forti e più compatti di prima ci sono tutte”.
Il bollettino dello Spallanzani
L’ultimo bollettino dell’ospedale Spallanzani è stato reso noto alla 12: 59 pazienti ricoverati, 29 positivi. Cinque pazienti ricoverati hanno la polmonite e stanno facendo la terapia antivirale, hanno un supporto respiratorio e quindi le loro condizioni sono più serie. Sono invece in dimissione 5 pazienti negativi al test o in buone condizioni. “Tutti i casi positivi, al momento, ancora presentano un link epidemiologico con le aree del nord del Paese o con un caso confermato”, si legge nel bollettino medico diramato oggi.
Chiususa delle scuole, l’Iss: “Potrebbe essere valutata la proroga”
Il “Comitato tecnico-scientifico ha solo portato all’attenzione dei ministri elementi di incertezza su quanto un provvedimento (della chiusura delle scuole, ndr) di questo tipo può contribuire al contenimento dell’infezione. L’altro elemento di incertezza è sulla durata della sospensione, è stata decisa la chiusura delle scuole fino al 15 marzo, con possibilità di rimodulare” questa decisione “sulla base degli scenari”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, componente del Comitato tecnico-scientifico sull’emergenza coronavirus, in conferenza stampa alla Protezione civile. Potrebbe dunque configurarsi una proroga della chiusura delle scuole nel Paese.