Milano e la sua area metropolitana “sorvegliate speciali” nel weekend di Pasqua. Non solo perché si sono intensificati i controlli delle forze dell’ordine, anche per prevenire spostamenti immotivati verso le case vacanza o soltanto per incontrare i parenti. Ma soprattutto perché (e lo certificano i dati di sabato 11 aprile) nel Milanese il picco di contagi non sembra ancora arrivato. Con un numero di campioni che, in tutta la Lombardia, sfiora le 10 mila unità in 24 ore, i contagiati da Coronavirus a Milano città sono aumentati di 262 persone, il doppio dell’aumento del giorno precedente. Un dato che fa dire ai vertici della Regione che «il capoluogo merita un’attenzione particolare». Di qui la raccomandazione, ripetuta e ribadita, di stare a casa per non vanificare gli sforzi fin qui fatti.
Coronavirus: i dati di sabato 11 aprile
I positivi al Covid-19 in Lombardia sono ora 57.592, secondo l’aggiornamento di sabato pomeriggio. Nelle ultime 24 ore sono cresciute di 1.544 persone, con 9.977 tamponi effettuati (il totale dall’inizio dell’epidemia è di 196.302). Diminuiscono (-28) i ricoverati in terapia intensiva (ora sono 1.174), aumentano invece i ricoverati non in terapia intensiva (+149, ora sono 12.026). Segno, spiega Gallera, che il virus «circola ancora». In compenso crescono anche i dimessi, ormai arrivati a 33.881, con l’aggiunta di 1.150 pazienti nelle ultime 24 ore.
E purtroppo si contano altri morti: 273 nelle ultime 24 ore, portando il totale dei decessi a 10.511. L’area metropolitana di Milano si conferma ormai quella più colpita in Regione (e in Italia) con 13.268 casi positivi, 520 in più nelle ultime 24 ore. La città di Milano in particolare segna un +262, portando il totale di casi positivi a 5.368. Le province di Brescia e Bergamo hanno ormai superato i 10 mila positivi e crescono rispettivamente di 230 e 107 pazienti nelle ultime 24 ore. A Lodi 53 casi positivi in più, mentre il virus si diffonde anche a Monza-Brianza (+151), una delle province lombarde colpite più in ritardo.
Coronavirus, la situazione nelle province lombarde
Nella giornata di sabato 11 aprile la Città Metropolitana milanese è la provincia lombarda con più contagi (13.268). Seguono Brescia (10.599), Bergamo (10.258), Cremona (4.658), Monza e Brianza (3.575), Pavia (3.049), Lodi (2.472), Mantova (2.411), Lecco (1.860), Como (1.825), Varese (1.633) e Sondrio (684).
Gli aggiornamenti di Pasqua (domenica 12 aprile 2020)
Medici dalla Tunisia
Dopo una telefonata tra i due presidenti della Repubblica italiano e tunisino, sono arrivati a Malpensa (e hanno preso servizio al nuovo ospedale Covid-19 in Fiera a Milano) alcuni medici e sanitari dal Paese del Nord Africa. «La situazione riguarda tutte le nazioni e non un solo Stato», ha dichiarato il presidente tunisino annunciando la partenza della delegazione.
In Lombardia restano chiuse librerie e cartolerie
Rispetto al decreto del governo, a partire dal 14 aprile e fino al 3 maggio in Lombardia apriranno soltanto i negozi di articoli per bambini. Restano invece chiuse cartolerie e librerie, ma libri e articoli di cancelleria si potranno acquistare se venduti da negozi di articoli di prima necessità. Ad esempio, supermercati che vendono libri. Lo ha stabilito sabato mattina la Regione Lombardia con una apposita ordinanza, più restrittiva rispetto al decreto del Governo, con cui vengono anche ribadite tutte le norme in vigore in Regione.
Indagati al Don Gnocchi e al Trivulzio
Continua il lavoro della magistratura riguardo alle morti negli ospizi e Rsa milanesi e lombarde. Nella giornata di sabato si è appreso che sono stati iscritti nel registro degli indagati il direttore generale del Pio Albergo Trivulzio, tre dirigenti del Palazzolo-Don Gnocchi e il presidente della cooperativa dei lavoratori del Palazzolo. Atti dovuti, come sempre accade nelle inchieste giudiziarie. Gli indagati rispondono di epidemia colposa e omicidio colposo. Probabilmente l’inchiesta si allargherà alle altre case di riposo che hanno registrato un’impennata di morti.
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