Sale a 1.350 il numero di morti per coronavirus in Cina, 1.310 nella sola provincia dello Hubei, con 242 nuovi decessi. Solo ieri il numero delle vittime era di 1.100. Il forte incremento è dovuto ai nuovi parametri utilizzati per identificare i casi da COVID-19. I contagi sono 48.206 contagi. Sempre nella sola provincia dello Hubei i casi di guarigione sono 3.441. Il governo cinese ha fornito il nuovo dato. È legato alla modifica dei parametri diagnostici l’inatteso balzo delle vittime del coronavirus in Cina. Le autorità sanitarie della provincia epicentro dell’epidemia hanno spiegato di aver modificato i criteri per confermare i casi di contagio, garantendo una maggiore discrezionalità ai medici nel decidere se un paziente è infetto. Si tratta di «casi diagnosticati clinicamente» anche per agevolare un più rapido accesso alle cure.
Nuovi contagi negli Usa
E in California è stato confermato un nuovo caso di coronavirus cinese. Secondo quanto reso noto dalle autorità sanitarie Usa si tratta di uno dei cittadini americani evacuati da Wuhan, che si trova ora nella base dei marine Miramar nella contea di San Diego. È il 14esimo caso di coronavirus negli Usa, l’ottavo in California.
La nave accolta in Cambogia
Intanto la nave da crociera Mv Westerdam è approdata in Cambogia dopo due settimane in mare perché respinta da Giappone, Taiwan, Guam, Filippine e Thailandia per paura del coronavirus. La sua destinazione originaria era Shanghai che è stata chiusa. La nave è ora ormeggiata nel porto di Sihanoukville. «È un esempio di solidarietà internazionale che abbiamo chiesto con insistenza – ha detto il capo dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus – l’epidemia può far emergere il meglio o il peggio di noi». Per paura del virus la nave è stata respinta da Giappone, Taiwan, Guam, Filippine e Thailandia.
L’odissea della Diamond Princess
Oms. troppo presto per prevedere fine epidemia
L’Oms avverte: «troppo presto» per prevedere la fine dell’epidemia. La Cina all’Onu: «Da noi apertura, trasparenza e responsabilità». Troppe defezioni, salta il Mobile World Congress di Barcellona. Rinviato il Gp di Cina di F1. Su Tokyo 2020 lo spettro del virus, ma il Ceo assicura: nessuno spostamento.
Dimessi a Roma 20 turisti cinesi in quarantena
Sono stati dimessi stamani dall’ospedale Spallanzani di Roma i venti turisti cinesi che facevano parte della comitiva della coppia risultata positiva al Coronavirus. Sono stati in quarantena 14 giorni e sono sempre risultati negativi al test. Tra loro anche cinque minori. A salutarli l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato e il direttore sanitario dell’ospedale Francesco Vaia. Prenderanno un volo per la Cina.
Al via i test su farmaco antivirale
L’Ospedale dell’Amicizia Sino-Giapponese ha annunciato di avere avviato i test clinici sul Remdesivir per verificarne l’efficacia contro il coronavirus. Ma intanto alcuni esperti hanno espresso il timore che l’entità dell’epidemia potrebbe essere molto più ampia di quanto suggeriscano i dati cinesi, in gran parte a causa delle preoccupazioni sui potenziali difetti nei test. Esperti indipendenti affermano che molte decine di migliaia di residenti di Wuhan sono probabilmente infettati dal coronavirus, mentre il governo della città ne mette in conto meno di 20.000. Secondo le stime dell’Imperial Collage di Londra solo una persona su 19 contagiata a Wuhan viene testata e confermata.
Rimossi i capi del Pcc
Le autorità di Pechino hanno rimosso i capi del partito comunista cinese della provincia di Hubei e della città di Wuhan, epicentro dell’epidemia di coronavirus. Lo ha reso noto l’emittente Cctv, sottolineando che i due potrebbero aver cercato di nascondere le notizie iniziali sulla diffusione del virus. Come spiega la Xinhua, il segretario del partito comunista di Hubei, Jiang Chaoliang, 61 anni, è stato sostituito da Ying Yong, 61, già sindaco di Shanghai. Il Global Times riferisce che anche il capo del partito comunista cinese di Wuhan, Ma Guoqiang, 56 anni, è stato rimosso e sostituito con Wang Zhonglin, 57, segretario del partito di Jinan, capoluogo della provincia di Shandong.
Le autorità di Pechino hanno rimosso anche il responsabile dell’Ufficio per gli Affari di Hong Kong e Macao dal 2017, Zhang Xiaoming, in relazione alla diffusione del coronavirus. Lo rende noto il ministero delle Risorse umane, spiegando che al suo posto è stato nominato Xia Baolong, dal 2018 vice presidente della Conferenza consultiva politica del popolo cinese e stretto alleato del presidente cinese Xi Jinping.
Borse cinesi in negativo
Le piazze finanziarie cinesi interrompono la sequela di rialzi che durava ininterrotta da una settimana dopo l’aumento dei casi di Coronavirus registrati nella provincia centrale dello Hubei. In questo scenario, la Borsa di Shanghai chiude in ribasso dello 0,7% a 2.906 punti, la Borsa di Shenzhen perde lo 0,23%. Sono deboli a fine seduta anche le altre piazze asiatiche: la Borsa di Tokyo archivia gli scambi in calo dello 0,14%, la Borsa di Hong Kong è negativa (-0,4%). Torna a guadagnare l’oro sui mercati delle materie prime (+0,4%) mentre i futures del greggio sono in calo. Al momento, sono circa 60mila le persone che risultano contagiate al mondo.