La protesta indetta a livello nazionale e locale dai controllori di volo ha lasciato a terra oltre 700 aerei. All’origine dello sciopero c’ la richiesta dei sindacati di rinnovare il contratto nazionale, scaduto alla fine del 2016. Lo stallo legato alla vicenda Alitalia, trattandosi del rinnovo del contratto del trasporto aereo, e la conclusione del negoziato non appare vicina, viste le incertezze che incombono sul futuro della ex compagnia di bandiera. Ma il malumore della categoria anche legato all’attuazione del piano industriale da parte dell’Enav, che nell’arco temporale dei prossimi 10 anni avr ricadute sul versante dell’organizzazione del lavoro e della mobilit.
Nel decennio mobilit per 700 dipendenti
L’Enav stima che saranno interessati 700 controllori di volo sull’organico di 1.800 dipendenti: nel prossimo decennio dovranno trasferirsi dai piccoli aeroporti a centri di controllo pi grandi, poich verr centralizzato il servizio di controllo del traffico aereo, per migliorare l’efficienza. L’azienda spiega di voler innovare con un modello nella stessa direzione percorsa dai competitor europei, dai tedeschi agli inglesi, e assicura che tutta l’operazione potr essere gestita con pensionamenti facoltativi e senza esuberi. Ma i sindacati sono preoccupati. E si rischiano nuovi scioperi.
Petizione di Ryanair contro gli scioperi
Per scongiurare questo rischio, Ryanair ha pubblicato sul proprio sito una petizione “Keep Europe’s Skies Open”, lanciata dall’associazione A4E (Airlines for Europe, con Air France-Klm, easyJet, Iag, Lufthansa e Ryanair). La low cost irlandese invita a scrivere alla Commissione Ue e al Parlamento europeo affinch assumano iniziative per proteggere i viaggiatori dalle ripetute proteste dei sindacati.
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