Una boccata di ossigeno per gli automobilisti italiani. I prezzi della benzina scendono ancora, dando un po’ di sollievo in un periodo, comunque, non facile sotto il profilo economico, mentre tante famiglie si accingono al controesodo estivo, dopo aver investito i loro sudati risparmi nelle vacanze, lontani dal solito tran tran quotidiano.
L’andamento delle tariffe emerge nell’ultimo report diffuso dall’Osservaprezzi del ministero delle Imprese e del Made in Italy, aggiornato al 25 agosto. Nello specifico, la benzina self ha toccato i 1,811 euro al litro, il minimo dal 30 gennaio scorso. Meglio ancora il diesel non servito, sceso a 1,686 euro al litro, tornando ai valori registrati per l’ultima volta il 6 luglio 2023.
Nessuna stangata sulle ferie
“Se si confrontano questi prezzi con quelli rilevati dal Mimit a inizio agosto, il 2 agosto – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori -, oggi la benzina costa 3,8 cent in meno al litro, pari a 1,90 euro per un pieno di 50 litri, -2%, mentre per il gasolio il risparmio è di 4,3 cent, 2 euro e 15 cent a rifornimento, -2,3%. Insomma, una buona notizia. Nessuna stangata sulle ferie”.
Premesso che si tratta di una notizia incoraggiante, darsi alla ‘pazza gioia’ resta prematuro: “I consumatori, però, devono sempre prestare molta attenzione. Sia perchè comunque i prezzi della rete autostradale sono sempre più alti della rete stradale ordinaria – aggiunge Dona -. Oggi la media regionale, escludendo le autostrade, è pari a 1,816 euro al litro per la benzina self e 1,691 per il gasolio, ossia la benzina costa in autostrada oltre 8 cent in più, pari a 4 euro e 5 cent a pieno, mentre il gasolio arriva a quasi 10 cent, pari a 4 euro e 85 cent a rifornimento. Inoltre in autostrada, al di là della media, i prezzi variano molto da distributore a distributore e la fregatura è sempre in agguato. Per l’autostrada A1, ad esempio, si varia per la benzina self da 1,954 a 1,779, oltre 17 cent al litro, pari a 8 euro e 75 cent a pieno”.
I perché del trend
Il recente trend è da attribuire soprattutto al calo delle quotazioni del greggio sul mercato internazionale, favorito da una minore tensione geopolitica e da una riduzione della domanda. Conviene approfittare della situazione attuale, perché non è dato sapere quanto possa durare. Stando alla tesi degli analisti, potrebbe trattarsi di un periodo molto breve date le tensioni internazionali. Dopo il tonfo della settimana scorsa, il petrolio ha ricominciato a salire nel corso del week-end. Con una ripresa del 3,46%, a 77,42 dollari al barile, il cosiddetto ‘oro nero’ ha cominciato a riavvicinare i valori abituali.
Inquadrare la situazione attuale appare complicato anche e soprattutto per via della guerra in piena corso tra Israele ed Hezbollah. Le tensioni dilaganti non lasciano sereni i Capi di Stato, chiamati ad affrontare l’ennesima emergenza, in seguito al conflitto tra Russia e Ucraina. Inoltre, stanno avendo dei contraccolpi le spaccature interne in Libia, tra il governo di Bengasi e quello di unità nazionale riconosciuto dall’Onu. Il secondo ha provato a sostituire il leader della Banca Centrale nazionale senza l’approvazione di Khalifa Hafter, che ha risposto bloccando la produzione e l’export di grigio.