Chiamatelo Capitan ‘bicentenario’. Daniele De Rossi questa sera contro il Frosinone ha raggiunto le duecento presenze da titolare con la fascia al braccio, un onere e un onore cominciato tredici anni fa quando sostituì l’infortunato Totti in una partita di coppa Uefa contro il Middlesbrough.
Simbolo della Roma già da anni, un romano e romanista che la Curva Sud omaggiò nel 2015 inserendolo nella suggestiva scenografia dei grandi capitani giallorossi, tra Volk, Ferraris, Amadei, Bernardini, De Sisti, Losi e naturalmente Totti.
Quest’ultimo è sul gradino più alto del podio per numero di presenze da capitano, ben 570, poi «core de Roma»Giacomo Losi con 299 fasce: «Gli faccio tanti auguri, sono un suo ammiratore – le parole di Losi -. Daniele è un ragazzo che merita tutti gli elogi del mondo: è un grande giocatore ed essere rimasto qui a Roma per tutta la sua carriera è motivo di grande orgoglio per noi romanisti».
Da capitano a capitano, Losi è convinto che De Rossi possa ancora dare tanto in campo: «È l’anima di questa squadra, gli auguro ancora tante partite con questa maglia e magari di provare a raggiungermi. De Rossi vale Totti, vale anche Losi: il fatto che tutti i capitani della Roma siano stati grandi giocatori è davvero incredibile. Il pregio di Daniele è il suo comportamento: dà sempre l’anima in campo, è un esempio per gli altri giocatori e per i giovani. È un modello da seguire dentro e fuori dal campo».