• 21 Dicembre 2025 21:39

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Continental utilizza olio da cucina esausto nel produrre gomma sintetica

Set 14, 2025

La sfida della sostenibilità all’interno della filiera dei motori non passa solo attraverso la produzione e lo smaltimento dei veicoli. Ci sono componenti che si utilizzano, usurano e cambiano spesso e giocano un ruolo cruciale nella sfida alla sostenibilità. Tra queste i pneumatici aprono la strada, con i brand chiamati a rendere più green i propri prodotti ma sempre migliorando le performance. In questo senso Continental ha introdotto un’idea innovativa, in grado di riciclare uno dei prodotti più inquinanti che si utilizza tutti i giorni in cucina: l’olio esausto.

Gomma sintetica riciclata

All’interno della propria mescola, ogni pneumatico può contenere fino a un centinaio di materie prime diverse. Tra queste la gomma è senza dubbio l’elemento principale: quella naturale, ottenuta da coltivazioni sostenibili, e quella sintetica, storicamente prodotta da fonti fossili. Continental ha scelto di rivoluzionare proprio quest’ultima, sostituendo parte delle materie prime con soluzioni rinnovabili o riciclate. È il caso dell’olio da cucina esausto, che grazie a processi avanzati può essere trasformato in una base per gomma sintetica. Non è l’unica fonte alternativa: in altre mescole vengono utilizzati anche oli di pirolisi ricavati da pneumatici fuori uso.

Questo per garantire una mescola in grado di mantenere le prestazioni migliori possibile sull’asfalto e ridurre l’impatto ambientale, creando una filiera di riciclo più ampia possibile.

Resine e additivi sostenibili

Nel nome della sostenibilità viene riscritto anche il ruolo di resine e additivi, componenti fondamentali per una mescola elastica, sicura e resistente.

Le cosiddette resine circolari vengono ottenute da fonti certificate e rinnovabili, garantendo le stesse prestazioni delle resine tradizionali in uso fino a pochi anni fa. Lo stesso vale per gli additivi, che con le versioni più recenti e attente all’ambiente, riescono a offrire performance migliori e un’impronta di carbonio minore di oltre il 30%. Il concetto è semplice: ogni piccolo elemento che compone uno pneumatico può essere ripensato e migliorato, senza sacrificare sicurezza e performance.

“Continental sta tracciando la rotta per il futuro”

Dietro queste innovazioni non c’è solo un obiettivo tecnico, ma una visione precisa. Come ha sottolineato Jorge Almeida, Head of Sustainability di Continental Tires: “Stiamo chiudendo il cerchio: intensifichiamo l’impegno per un’economia circolare e tracciamo la rotta per il futuro”. Nel 2024 la quota di materiali rinnovabili e riciclati negli pneumatici Continental era già al 26%. Entro la fine del 2025, la previsione è di arrivare al 28-29%, con l’obiettivo di raggiungere almeno il 40% entro il 2030. Un traguardo ambizioso ma necessario, considerando che il settore della mobilità si muove sempre di più verso standard ambientali stringenti.

L’approccio scelto è quello del bilancio di massa: integrare materiali fossili, rinnovabili e riciclati nella produzione e attribuire con precisione, grazie a certificazioni come ISCC PLUS, la quota sostenibile presente nel prodotto finale. Una strategia che non solo migliora la trasparenza, ma consente di monitorare e aumentare costantemente l’impatto positivo lungo tutta la catena del valore.

Un futuro più sostenibile parte dagli pneumatici

Gli pneumatici sono la parte dell’auto che più di tutte resta a contatto con la strada. E se oggi iniziano a nascere da materiali di scarto, come l’olio da cucina esausto, significa che la mobilità sostenibile non è più un concetto astratto, ma qualcosa di concreto, che tocca ogni singolo dettaglio della nostra quotidianità. Il percorso di Continental racconta come anche un prodotto apparentemente semplice possa diventare protagonista della transizione ecologica. Un messaggio chiaro: la sostenibilità non si costruisce solo con batterie e combustibili, ma con tutte le parti dell’auto.

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