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Conte all’ex Ilva: «Fiducioso sul piano, lo Stato ci mette la faccia»

Dic 24, 2019

la visita a taranto

«Lo Stato – rileva Conte – è una garanzia per tutti. È una garanzia anche per quanto riguarda il controllo interno all’azienda e per lo stabilimento produttivo. È una garanzia per la comunità cittadina e per la comunità nazionale»

di Domenico Palmiotti

24 dicembre 2019


Ilva, commissari e ArcelorMittal firmano un accordo di base

3′ di lettura

«Lo Stato ci metterà la faccia nell’Ilva» e il decreto legge «Cantiere Taranto», di prossima approvazione, è la risposta del Governo e della Nazione a una «comunità ferita e sofferente». Sono le assicurazioni che fornisce il premier Giuseppe Conte nella sua visita a Taranto alla vigilia di Natale. Una visita che si è snodata in tre tappe: l’ospedale Santissima Annunziata, dove ha incontrato nell’androne al pian terreno i genitori dei bambini ricoverati a Oncoematologia Pediatrica (è il reparto da pochi giorni intitolato a Nadia Toffa), il consiglio di fabbrica di ArcelorMittal, dove ha visto sindacalisti e delegati, infine il centro di accoglienza notturna San Cataldo, ricevuto dall’arcivescovo Filippo Santoro.

Futuro dell’Ilva e futuro di Taranto, i punti richiamati dal premier. Agli operai, afferma Conte, «porto il messaggio che stiamo lavorando. Stiamo lavorando al piano industriale. Abbiamo ormai confermato che ci sarà il coinvolgimento dello Stato», aggiunge riferendosi alla partecipazione del pubblico accanto all’investitore privato. E sul progetto della “nuova” Ilva – per il quale amministrazione straordinaria, emissione dello Stato e ArcelorMittal hanno raggiunto un preaccordo lo scorso 20 dicembre -, Conte evidenzia: «Lo vogliamo migliorare, lo vogliamo rendere sempre più decarbonizzato». In sostanza, ridurre il peso del carbon coke nel ciclo produttivo per avere un’acciaieria meno impattante e con minori emissioni inquinanti.

«Lo Stato – rileva Conte – è una garanzia per tutti. È una garanzia anche per quanto riguarda il controllo interno all’azienda e per lo stabilimento produttivo. È una garanzia per la comunità cittadina e per la comunità nazionale».

Per il rilancio della città, Conte fa invece affidamento sul decreto legge chiamato «Cantiere Taranto». Un insieme di interventi ad ampio raggio che vanno dalle bonifiche alla sanità, dalla cultura alla riqualificazione urbana per finire agli sgravi contributivi (sino al 100 per 100) per le imprese che assumono lavoratori Ilva. «Per il Cantiere Taranto abbiamo già delle misure – annuncia il premier -. Le abbiamo già approvate, altre le stiamo mettendo a punto. Nel complesso, sta venendo una bella risposta».

È questa, aggiunge sul decreto legge, «la risposta che offriamo per questa città. Sono molto fiducioso. Sono molto fiducioso – sottolinea Conte – perché l’Italia é una Nazione del G7. È impossibile che l’Italia non riesca a rilanciare una città. Se il Sistema Italia si concentra e decide che per Taranto è venuta l’ora del riscatto, state tranquilli che il riscatto ci sarà».

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