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Consultazioni di Fico, la diretta – Alla Camera il tavolo sul programma con tutti i partiti di… – Il Fatto Quotidiano

Feb 1, 2021

Niente leader e probabilmente ancora niente nomi. A Montecitorio si è aperto il secondo giro di consultazioni convocato da Roberto Fico. Nella sala della Lupa, poco dopo le 9.30, è cominciata la riunione del tavolo di lavoro che ha l’obiettivo di arrivare a un patto di legislatura per liberare la strada al Conte ter. All’incontro partecipano una 15 persone: oltre a Fico, i capigruppo di M5s Davide Crippa ed Ettore Licheri, quelli del Pd Graziano Delrio e Andrea Marcucci, per Italia viva Maria Elena Boschi e Davide Faraone, per Liberi e Uguali Federico Fornaro e Loredana De Petris, per ‘Europeisti – MAIE – Centro Democratico’ del Senato i senatori Raffaele Fantetti e Maurizio Buccarella, per il Gruppo parlamentare ‘Per le Autonomie’ del Senato Albert Laniece e Gianclaudio Bressa, per CD-Maie Bruno Tabacci ed Antonio Tasso. Nella sala è stato allestito un enorme tavolo per garantire il distanziamento tra i presenti. Dopo aver ricevuto dal capo dello Stato l’incarico esplorativo, il compito di Fico è invece quello di provare a riavvicinare le varie forze politiche per ricucire l’alleanza di governo formata da Pd, M5s, Leu e Italia viva. Un percorso che vista la data massima di martedì – quando dovrà tornare al Colle per riferire a Sergio Mattarella le sue conclusioni – appare ancora pieno di mine. Le incognite sono molteplici: dai punti da inserire all’interno del programma condiviso fino, appunto, al nome del premier.

Tra sabato e domenica la maggioranza ha fatto quadrato attorno al nome di Giuseppe Conte. Dal Pd ai 5 stelle a Leu, passando per i gruppi minori – Europeisti, Centro democratico, Autonomie, dicono tutti la stessa cosa: ok al governo politico, va bene siglare un patto di legislatura, ma a guidare il governo deve essere Conte. Matteo Renzi, però, continua a giocare a carte coperte: ha chiesto prima di stilare un accordo programmatico e solo dopo parlare di nomi. Il timore è che solo dopo aver trovato la quadra sui temi, il leader d’Italia viva possa porre il veto su Conte: in quel caso saranno gli altri a passare per quelli che hanno fatto saltare il tavolo. Bruno Tabacci vede il bluff e dichiara: “Il programma va definito con Conte quando verrà incaricato, non prima, non funziona così”. Lo sostiene Loredana De Petris, capogruppo del Misto al Senato ed esponente di Leu: “Nel momento in cui si inizierà a discutere di temi, nello stesso istante bisognerà mettere sul tavolo il nome di Conte. Al presidente Fico lo abbiamo detto e lo diremo domani alle altre forze politiche: il programma non si può separare dal nome di chi dovrà attuarlo. E quel qualcuno è Conte”. La senatrice di Leu lo specifica perché in giornata i rumors su Mario Draghi si sono trasformati in notizie di stampa, con i quotidiani del gruppo Gedi che parlano addiritura di telefonate di Mattarella per preallertare l’ex presidente della Bce. Il Quirinale è stato costretto a intervenire per smentire categoricamente una notizia definita “destituita di fondamento”. Draghi, invece, tace.

Sull’argomento intendono tacere pure i renziani: annunciando la presenza al tavolo di Maria Elena Boschi e Davide Faraone – rispettivamente capogruppo alla Camera e al Senato – fanno sapere che Italia viva non intende ancora discutere della carica di premier. D’altra parte se è vero – come ipotizzano i maligni – che Renzi intenda giocarsi la carta del veto a Conte dopo aver trovato un accordo con gli altri partiti sul programma, è inevitabile che quel jolly vorrà calarlo personalmente. Alla Camera il leader d’Italia viva non si farà vedere, così come Nicola Zingaretti (per il Pd i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci e il vicesegretario Andreo Orlando) e neanche Vito Crimi (Davide Crippa ed Ettore Licheri rappresenteranno i 5 stelle). Non essendoci i leader, è improbabile che a Montecitorio si discuta di una eventuale permanenza di Conte a Palazzo Chigi. Sul tavolo, infatti, ci saranno “solo” i punti da inserire nel programma. Non che siano meno importanti: bisognerà capire che condizioni porranno – se ne porranno – i renziani sul Mes, sulla giustizia, sul reddito di cittadinanza. La strada per il Conte ter non è solo piena di mine: è pure strettissima.

CRONACA ORA PER ORA

09.45 – È cominciato il tavolo di lavoro a Montecitorio

Al via nella sala della Lupa di Montecitorio la riunione del tavolo di lavoro convocato dal presidente della Camera Roberto Fico, nell’ambito delle consultazioni. All’incontro, che sarà introdotto da Fico, partecipa una quindicina di persone: i capigruppo di M5S Davide Crippa ed Ettore Licheri, quelli del Pd Graziano Delrio e Andrea Marcucci, per Italia Viva i capigruppo Maria Elena Boschi e Davide Faraone, per Liberi e Uguali Federico Fornaro e Loredana De Petris, per ‘Europeisti – MAIE – Centro Democraticò del Senato i senatori Raffaele Fantetti e Maurizio Buccarella, per il Gruppo parlamentare ‘Per le Autonomie del Senato Albert Laniece e Gianclaudio Bressa, per CD-Maie Bruno Tabacci ed Antonio Tasso. Nella sala è stato allestito un enorme tavolo per garantire il distanziamento tra i presenti.

09.40 – Fassina (LeU): “Iv voce dell’establishment, vuole spostare asse verso interessi forti”

“Spostare l’asse del governo verso interessi più forti a mio avviso è inaccettabile. Italia viva ha interpretato un sentimento largamente prevalente nell’establishment e cerca di spostare l’asse del governo verso interessi più forti. Conte non è Che Guevara, il governo giallorosso non è stato rivoluzionario, ma ha dato maggiore attenzione a una serie di interessi sociali che erano molto a margine. L’importante è che sia chiaro che il punto non sono le slide del Recovery Plan, il punto politico è l’interpretazione di Italia viva di interessi molto forti che vogliono essere protagonisti ancora una volta di un passaggio fondamentale”. Lo ha detto il deputato di Leu, Stefano Fassina, alla trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.

09.34 – Fassina (LeU): “Conte va coinvolto al tavolo del programma”

“Mi preoccupa che ieri si sia avviata una discussione sul programma, senza chi poi dovrà gestirlo in prima persona, cioè il premier. Credo che nella giornata di oggi questo punto debba essere sciolto, va coinvolto Giuseppe Conte al tavolo del programma perché su indicazioni di tutti i gruppi parlamentari di maggioranza, eccetto Italia viva, Conte è il premier indicato”. Lo ha detto il deputato di Leu, Stefano Fassina, alla trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.

09.25 – Tajani: “Sì al governo dei migliori”

“La proposta che a Forza Italia piace di più è quella di un governo dei migliori. Questo è quello che abbiamo proposto, ma la sinistra fino ad ora ha sempre detto di no”. Lo dice Antonio Tajani vicepresidente di Forza Italia, intervistato a Omnibus, su La7. “L’alternativa, se la sinistra non vuole, è solo il voto”, aggiunge. “Se si rifà un governo fotocopia del precedente è una presa in giro degli italiani”, sostiene Tajani. “In settimana presenteremo il piano vaccini di Forza Italia che arriva dopo la nostra proposta per il Recovery plan”.

09.10 – Salvini: “Centrodestra compatto, difficile governo con il Pd”

“Noi come Lega e centrodestra siamo compatti, stiamo facendo proposte. Abbiamo detto a Mattarella, ‘comunque vada noi votiamo in Parlamento quello che porta il governo: il rimborso per bar e ristoranti, la rottamazione delle cartelle elettorali, le vaccinazionì” ma “penso che sia difficile andare al governo con quel Pd che ha cancellato il decreto sicurezza, che vuole cancellare Quota 100. Come faccio a stare insieme a chi ha una visione del mondo totalmente diversa dalla mia?” Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, ospite a ‘Buongiorno Lombardia’ su Telelombardia.

8.40 – Zanda (Pd): “Bene Conte-ter, ma se fallisce governo con personalità di alto profilo”

“Oggi sia Pd che M5S puntano tutto su un Conte-ter e non fanno ipotesi di un eventuale fallimento. Mi sembra però certo che, in qualsiasi circostanza, si dovrebbero evitare elezioni politiche anticipate e prevedere che all’Italia servirà una soluzione politica fortemente europeista con un governo formato e presieduto da una personalità di alto profilo e una maggioranza forte”. Così il senatore Pd Luigi Zanda, ex tesoriere ed ex capogruppo dem, intervistato da la Repubblica.

8.20 – Serracchiani (Pd): “Renzi, stop tatticismi. Tre partiti trovano in Conte punto di sintesi”

“Il modo migliore è giocare a carte scoperte. Intanto c’è la chiarezza di tre partiti della maggioranza che individuano in Conte il punto di sintesi e equilibrio. Siccome Iv ha detto che il tema non erano i nomi ma i contenuti, allora lavoriamo sui contenuti. Finito questo lavoro ci auguriamo che anche Iv converga su quello che è un punto di sintesi della maggioranza. Non penso si possa andare avanti solo sulla base della tattica. Mi auguro che anche il presidente Renzi capisca che non si può fare”. Lo afferma alla Stampa la vice-presidente del Pd, Debora Serracchiani.

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