AGI – Chiunque sa che in un trasloco, più dei mobili o degli elettrodomestici, dei vestiti o delle vettovaglie, la cosa più faticosa e impegnativa – anche da un punto di vista psicologico – riguarda lo spostamento e l’imballaggio dei libri. Tirarli giù dalle librerie e metterli nelle scatole. In che modo? In quali scatole? Grandi quanto? Con l’accortezza di non danneggiarli.
Al Washington Post, che si prende la briga di affrontare lo spinoso argomento suggerendo alcune soluzioni e dando dei consigli, Lokelani Alabanza, pasticcere e gelataio che colleziona libri di cucina rari e vintage per passione e per lavoro, confessa: “È facile guardarli e ammirare la loro bellezza quano sono su uno scaffale, ma una volta che devi spostarli, può essere un po’ snervante. Non credo che ci si possa rendere conto di quanti se ne hanno finché non si deve spostarli”.
Per poi aggiungere: “I libri sono pesanti, numerosi e pieni di polvere, il che la dice anche lunga su quanto sia improbabile che li rileggerò una volta ritirati fuori dalle scatole. Eppure mi chiedo: come potrei mai separarmi da loro?”. Il punto è che i libri che possediamo “sono l’espressione più completa di noi stessi che abbiamo a disposizione”, ha scritto l’autore britannico Nick Hornby. Nei libri, in fondo, ci specchiamo. È per questo che ci avvincono e siamo consumatori compulsivi.
Ma per un trasloco di libri ben fatto, “la chiave è procurarsi scatole di dimensioni adeguate, scatole buone”, afferma Aaron Beckwith, manager di Capitol Hill Books a Washington ed ex manager della società di traslochi Bookstore Movers. Quindi si tratta di riporli in scatole non troppo grandi per non renderle pesanti e facilitare il loro spostamento. Più scatole, quindi, di dimensioni ridotte anche se ciò comporterà forse più viaggi in ascensore o avanti e indietro per le scale della nuova abitazione.
I libri, poi, non dovrebbero essere posizionati in modo da “esercitare pressione sul dorso o sui bordi” quando le scatole sono impilate una sull’altra, consiglia il Post. Però i libri devono “essere ben stretti e non devono ballare dentro le scatole”, tanto più che questo tipo di imballaggio “non solo riduce il numero di scatole necessarie, ma mantiene anche i libri al sicuro durante il trasporto”. Attenzione: “Un libro in brossura fragile rovesciato su un lato, un cartone debole o uno spazio vuoto possono causare il collasso delle scatole e il danneggiamento dei libri”, assicura il Post.
Traslocare significa anche selezionare e donare i libri in eccesso alle biblioteche
Per chi ama la lettura non è mai facile separarsi dai libri, ma un trasloco può anche diventare l’occasione per “ispezionarli e riordinarli, quindi farne una selezione. Questo lo porto o lo lascio? “È anche l’occasione per fare una pulizia esistenziale”, non solo dalla polvere: prima di imballarli andrebbero spolverati ad uno ad uno per evitare di portarla anche nel nuovo appartamento il consiglio del quotidiano.
Buttare i libri è un delitto, così come bruciarli, ma c’è sempre la possibilità alternativa per sbarazzarsene: regalarli a qualcuno che si conosce, portarli in un negozio di libri usati oppure donarli ad una biblioteca della città, del paese o del quartiere in cui si abita. È sempre una buona soluzione. I libri continueranno a vivere con altri o per altri.
Il sito This Old House, invece, offre spunti in un mezzo decalogo in cui consiglia di tirare giù i libri dagli scaffali e prima di metterli nelle scatole “separare i tascabili da quelli con copertina rigida”, “ordinare per dimensione” oppure “per importanza”, “per genere e argomento” o magari “per autore” o anche per “età e condizione” del libro stesso. È un metodo per rendere razionale la loro disposizione e facilitare il loro riposizionamento nelle librerie della nuova casa.
Le scatole, “preferibilmente se da imballaggio”, vanno poi rafforzate agli angoli e nelle chiusure con l’uso di ampio e largo scotch. Senza dimenticare di “usare scatole piccole o di dimensioni medie”, avendo cura “di riempire gli spazi vuoti” tra libro e libro magari anche pensando di avvolgere prima le copertine in un’apposita carta da imballaggio”.
Ultimo, ma non secondario consiglio: “Parlare prima con l’azienda dei traslochi, chiedendo se ha regole o linee guida specifiche da seguire per l’imballaggio”. È sempre meglio, a scanso di equivoci e di non dover poi riaprire le scatole per risistemare il tutto… Buon trasloco!