• 9 Ottobre 2024 13:22

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Concessionari Stellantis in rivolta: le auto elettriche non si vendono

Ott 9, 2024

I concessionari Stellantis lanciano (indirettamente) un appello al gruppo, affinché chieda all’Europa di spostare i limiti UE sulle emissioni auto dal 2025 al 2017. Se non dovesse esserci alcun rinvio fra solo pochi mesi il limite massimo sarà di 95 grammi di anidride carbonica per chilometro. Un obiettivo fin troppo ambizioso, secondo i punti vendita della società. Che, di fatto, sposa lo stesso pensiero espresso in precedenza da ACEA, dalla quale Stellantis si è chiamata fuori.

Non la vede così Carlos Tavares. Per l’amministratore delegato del colosso italo-franco-americano, la rotta è stata stabilita e occorre adeguarsi. Secondo l’alto dirigente, ipotizzare una modifica delle normative europee sulle emissioni di CO2 sarebbe surreale. Le regole sono note da molto tempo, perciò gli operatori di settore hanno avuto modo di attrezzarsi, ha spiegato il numero uno del conglomerato, che parteciperà il prossimo 11 ottobre a un’audizione in Commissione Commercio e turismo della camera.

Divergenza preoccupante

Attraverso una lettera inviata alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, i concessionari manifestano dello scetticismo. “In qualità di distributori, siamo in contatto quotidiano con clienti finali che spesso rifiutano i BEV (veicoli elettrici a batteria) a causa di preoccupazioni su prezzo, autonomia e accessibilità – recita la missiva -. Ciò ci pone in una posizione contraria a quella del produttore che rappresentiamo, che rimane ottimista circa il rispetto di queste severe normative UE.

Tuttavia, dal nostro punto di vista, è chiaro che il settore non è ancora pronto a raggiungere il volume necessario di vendite di veicoli elettrici. Questa crescente divergenza tra obiettivi normativi, prontezza del mercato e aspettative del produttore è motivo di preoccupazione. Non è stata quindi una sorpresa quando la maggior parte dei produttori europei, tramite Acea, ha chiesto un rinvio di questi obiettivi, una proposta che sosteniamo pienamente”.

Al momento, in Italia i veicoli elettrici costituiscono solo l’1% del parco circolante. Fattori come gli elevati prezzi di listino, le poche infrastrutture di ricarica e i dubbi sull’autonomia agiscono da zavorra. In altri Paesi del Vecchio Continente, la situazione è migliore, ma il caso della Norvegia, dove le BEV dominano le termiche, rimane un unicum.

La replica

Dubita del provvedimento normativo anche ANFIA, che spiega: Nel 2025 avremo un grosso problema, con il target del 15% di riduzione del CO2 da parte delle Case automobilistiche che fa parte della roadmap europea verso l’addio a diesel e benzina. Ma è un target che, con gli attuali numeri dell’elettrico, è raggiungibile solo riducendo la produzione di auto endotermiche di 2/2,5 milioni di unità. È un paradosso in un periodo già difficile per l’automotive”.

Ma Stellantis non pare disposta a cambiare idea: “Insieme ai nostri concessionari e all’offerta BEV esistente di 40 modelli, abbiamo già raggiunto la terza posizione sul mercato BEV dell’UE, molto vicino a Tesla, e siamo molto orgogliosi di contribuire come squadra alla lotta contro il riscaldamento globale. Lavoreremo con i nostri concessionari per definire il mix perfetto di vendite entro i limiti della conformità alle norme sulle emissioni di CO2, sfruttando la nostra piattaforma multi-energia come asset unico nel mercato europeo”.

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