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Concessionari auto: c’è un dato drammatico

Mar 21, 2022

Grazie ai dati forniti dall’Automotive Dealer Report 2022 sappiamo che oggi il numero delle concessionarie auto italiane è molto più basso rispetto a circa dieci anni fa. In particolare, siamo quasi a metà dei rivenditori: nel 2011 infatti nel Bel Paese erano il 45% in più rispetto ad oggi, e la distribuzione si sta consolidando con gruppi sempre più grandi.

In dieci anni le realtà italiane si sono praticamente quasi dimezzate, il rapporto ufficiale che riguarda gli andamenti della distribuzione nel settore automotive parla chiaro, e ci trasmette un dato molto rilevante. Il report Automotive Dealer viene redatto da Italia Bilanci, società di analisi di mercato specializzata nell’area automotive. I numeri quasi “spaventano”.

Il numero delle concessionarie italiane nel 2011

Nel Bel Paese il totale delle concessionarie auto nel 2011 era di 2.207 unità. Le immatricolazioni di veicoli in quell’anno arrivarono a 1,75 milioni. È passato un intero decennio, in cui si sono susseguiti eventi drammatici di ogni tipo (già solo negli ultimi due anni abbiamo vissuto una pandemia globale e, oggi, la guerra tra Russia e Ucraina). I rivenditori oggi sono diventati 1.220 in tutto, con una riduzione – come già anticipato – del 45%. Per quanto riguarda le immatricolazioni, siamo arrivati a 1,46 milioni di auto venute, con un -17%, che corrisponde a 535.000 auto perdute.

Una situazione che senza alcun dubbio ha cambiato, e continua a cambiare, l’intero settore. La prima conseguenza è la nascita di gruppi di concessionari sempre più grandi, come il noto Stellantis, colosso che ha preso vita proprio all’inizio dello scorso anno, dopo mesi di accordi e decisioni tra FCA e PSA.

I risultati economici del settore

Il report ufficiale del 2022 analizza anche quelli che sono i risultati economici dei vari operatori del settore. Secondo i dati pubblicati, lo scorso anno Porsche Automotive, società controllata da Porsche Holding, è stato il Gruppo facente parte del comparto auto con il fatturato più alto in Italia, arrivando alla quota di 1,15 miliardi di euro. Al secondo posto troviamo invece Autotorino, con l’altrettanto ottimo risultato di 1,12 miliardi di euro. Un dato che ci fa notare la società che ha stilato il report è che addirittura 4 dei 6 primi gruppi che erano in classifica nel 2009 oggi non ci sono più.

L’unica cosa che ci rasserena in parte è che, nonostante la situazione molto complessa che sta vivendo il settore auto in questo momento, abbiamo assistito ad un consolidamento delle reti molto significativo. Parliamo comunque di un comparto che ha toccato il fondo nel 2020, con un -98% di vendite a causa della pandemia di Coronavirus, e che ancora fatica a riprendersi.

Negli ultimi mesi infatti, oltre ad essere arrivati fortunatamente gli aiuti dallo Stato (il Governo ha emanato i famosi Ecobonus), purtroppo il settore se l’è dovuta vedere anche con la crisi dei microchip, non ancora terminata, e con un peggioramento globale della situazione, a causa della guerra tra Russia e Ucraina scoppiata lo scorso 24 febbraio e ancora in atto. Le consegne di auto sono estremamente in ritardo, importazioni ed esportazioni sono pressoché bloccate. Attendiamo l’evolversi della situazione, speranzosi in un futuro migliori per tutti gli attori dell’automotive.

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