AGI – Nel 2018 era diventata virale una piccola mania: trovare sosia di se stessi e dei propri amici nelle opere d’arte.
Merito della funzione Art Selfie, all’interno dell’app Google Arts & Culture. Adesso Big G ha pensato di fare la stessa cosa con i cuccioli di casa.
La funzione si chiama Pet Portraits e permette di rintracciare nei dipinti i propri cani, gatti, rettili, cavalli, conigli. “Potrebbero essere abbinati – ha spiegato la product manager Michelle Luo – a statuette egiziane antiche, arte di strada messicana, acquerelli cinesi sereni e altro ancora”.
Il funzionamento alla base è identico a quello usato per i selfie umani. Dopo aver scattato una foto, l’algoritmo riconosce la sagoma dell’animale, la ritaglia e scandaglia decine di migliaia di opere d’arte per trovare le immagini che gli somigliano di più.
Dietro questo giochino, simpatico ma non privo di sostanza tecnologica visto l’utilizzo del machine learning, c’è lo stesso obiettivo che aveva Art Selfie: spingere gli autori dello scatto a scoprire le opere in cui si è ritrovato il loro cane e la storia dell’artista che, decenni o secoli prima, lo ha immortalato.