• 28 Novembre 2024 11:01

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Comprare l’auto nuova è un salasso, le reali cause dei prezzi alle stelle

Ott 4, 2024

C’è un dato che sconforta gli italiani: i prezzi delle auto nuove sono aumentati in modo esponenziale nel corso degli ultimi quattro anni. Una delle ultime analisi, operata dal Centro Studi Fleet & Mobility, afferma che gli automobilisti nostrani hanno speso 46 miliardi di euro per comprare vetture nel 2023, con una crescita del 22,3% rispetto al 2022. La spesa media per un’auto è cresciuta dai 21 mila euro del 2019 (l’ultimo anno prima della pandemia) ai quasi 29 mila del 2023.

Un +38% in soli quattro anni che fa specie perché nello stesso periodo l’Istat ha rilevato che l’indice armonizzato dei prezzi al consumo ha fatto registrare una variazione del 16,2%. Più del doppio della media, ma non basta. Perché le retribuzioni lorde, sempre secondo l’Istat, hanno perso in 10 anni il 4,5% del potere di acquisto e, al netto dell’inflazione, sono aumentate solo del 16% contro la media europea del 30,8%.

Auto nuova: quanto mi costi

Ci sono diversi problemi da affrontare in questo periodo storico: ci sono meno soldi a disposizione e prezzi altissimi. Questo genera sconforto e comprare un’auto anche per necessità, e non più per piacere diventa un grave problema. Non si può vivere di soli incentivi statali per le auto meno inquinanti, che sono riusciti a dare una spinta al mercato quanto sono stati attivi, serve qualcos’altro. Michele Crisci, presidente dell’Unrae, ha detto: “Le auto, soprattutto se importanti, sono sempre costate, ma rappresentavano la priorità dopo l’acquisto di un’abitazione: oggi non è più così, al di là dei prezzi che sono aumentati soprattutto per i contenuti tecnologici esponenziali rispetto a quelli di 10-15 anni fa“.

Andando a confrontare i listini, prendendo ad esempio la Fiat Panda, l’auto più venduta nel nostro Paese e presente quasi invariata da dodici anni nei listini, nella versione base – prima benzina e oggi ibrida leggero con 70 cavalli di potenza -, possiamo osservare quanto sia cambiata: nel settembre 2014, costava 10.710 euro, cinque anni dopo sale a 11.550 euro. Nel settembre 2022, la gamma parte da 14.750 euro, oggi siamo a 15.900 euro con una crescita rispetto al prezzo di partenza del 48,5%.

Poche citycar

Esiste un altro problema: “la quasi totale sparizione delle auto di piccole dimensioni, per una strategia delle Case europee, e l’invasione delle elettriche ha alzato circa del 25% i listini medi e sconcertato il consumatore che si trova bloccato: ha solo una decina di city-car a disposizione quando nel 2012 erano quasi 30, trova solo Suv e “rifiuta” i modelli a batteria, a meno di incentivi pesanti“, sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. In effetti, oggi si fa molta fatica a trovare auto per l’uso urbano e quelle che ci sono hanno già diversi anni sulle spalle. Il segmento A, quello che produce meno margine da parte dei costruttori, sembra caduto nell’oblio.

I motivi dell’aumento dei prezzi

Dunque, quali sono i motivi che hanno determinato questo salato aumento dei prezzi delle auto? Prima di tutto c’è la lotta alle emissioni di CO2: regole sempre più stringenti per abbattere le emissioni hanno avuto effetti sui prezzi. I costruttori sviluppano motori sempre più efficienti e questo ha un costo. In secondo luogo c’è la sicurezza: i dispositivi di sicurezza sulle auto aumentano e alcuni diventano obbligatori. Un dato che va a vantaggio dell’utente finale che però ha delle conseguenze sui prezzi. La terza via è legata a scelte tecnologiche: tutti i modelli oggi hanno grandi display per l’infotainment e alcuni sono anche connessi. E la tecnologia costa. Ultimo taso è quello dell’energia: le guerre e la pandemia hanno fatto schizzare il prezzo dell’energia e produrre un’auto ne richiede molta. Tutti questi ingredienti hanno fatto lievitare il prezzo delle auto.

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