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Come si usa il freno posteriore della moto

Ago 27, 2021

L’utilizzo del freno posteriore della moto è ancora oggi oggetto di acceso dibattito tra i motociclisti. Chi lo usa, chi lo usa poco, chi non lo tocca mai. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e capire qual è il modo corretto di usarlo. Chi è diventato un amatore delle due ruote relativamente da poco tempo è convinto che non si debba mai frenare utilizzando il freno anteriore, ma solo con il posteriore, perché altrimenti il rischio è quello di ribaltarsi.

Di contro però non si rendono conto della differente potenza che c’è tra un freno anteriore e uno posteriore. I motociclisti esperti in genere utilizzano quasi sempre entrambi, a volte contemporaneamente, per la diversa distribuzione del peso su anteriore e posteriore, evitando così che la moto si “sieda”, in gergo tecnico, su se stessa oppure che il carico eccessivo sull’anteriore porti all’affondamento della forcella. Insomma, l’utilizzo di entrambi i freni è fondamentale per mantenere e variare l’assetto della moto a seconda della situazione che ci si trova davanti.

Freno posteriore moto: quando e perché azionarlo

Di norma, in una guida turistica e non su pista in sella a una moto si dovrebbe utilizzare il freno posteriore in abbinamento all’anteriore in una proporzione all’80% del secondo e al 20% del posteriore. Con questa proporzione avrete la garanzia di mantenere la moto sempre in un assetto stabile e corretto. Iniziate la frenata sempre con il posteriore, per stabilizzare la moto, e subito dopo agire sul freno anteriore per decelerare, con l’intensità che vi suggerisce la reazione ricevuta dalla moto sul posteriore.

Il freno posteriore moto in curva: controsterzo e sovrasterzo

Mai usare il freno anteriore in curva: questa è una regola basilare se non si vuole cadere per terra e farsi male. Se parliamo invece di freno posteriore in curva, il discorso cambia. Agire sul posteriore durante una curva, vi permette di raddrizzare la moto e indurre un sottosterzo da contrastare con un relativo controsterzo, spingendo il manubrio in direzione opposta a quella di piena. Questa pratica sfrutta l’effetto giroscopico della moto in curva, grazie al quale la moto rimane in equilibrio. Azionando il freno posteriore in curva, l’effetto ottenuto è completamente all’opposto.

La moto stringe la traiettoria, riducendo l’angolo di piega, e ci permette di correggere l’eventuale utilizzo del freno anteriore, dovuto allo spostamento di carico in avanti. Il carico si sposta perché letteralmente “perdiamo” il posteriore, che si produce in uno scivolamento laterale, producendo così un sovrasterzo. L’uso del freno posteriore in curva mentre siamo in sella alla nostra moto ci permette dunque di correggere la guida e la nostra traiettoria, e dunque di chiudere meglio la curva.

Questa tecnica è particolarmente apprezzata nelle curve a tornante, in quelle a chiudere oppure in discesa, ma anche quando si entra in una curva troppo lunghi. In questo caso frenare prima con il posteriore e l’attimo dopo con l’anteriore, rilasciandolo nel momento in cui si entra in piega. Tenere invece premuto leggermente il freno posteriore per tutta la durata della curva, impedendo così alla moto di allargare la traiettoria e diminuire il raggio di curva. Un’ulteriore finezza è quella di azionare la leva del freno posteriore della moto con il pollice. La sensibilità sulla leva aumenta in maniera significativa e vi da la possibilità di gestire la frenata in maniera millimetrica.

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