Per supportare le persone nella gestione della mobilità, il legislatore ha introdotto una serie di agevolazioni fiscali, tra cui l’esenzione del bollo auto per disabili. Questa misura fiscale alleggerisce le spese annuali legate al possesso di un veicolo. Per beneficiarne occorre conoscere in dettaglio quali veicoli rientrano nell’agevolazione, quali condizioni di disabilità sono richieste, come funziona l’esenzione e come presentare correttamente la domanda.
Quali veicoli riguarda l’esenzione
L’esenzione del bollo auto disabili non si applica a tutti i veicoli, ma solo a precise categorie di mezzi destinati al trasporto di persone. Nello specifico, sono ammessi all’esenzione dal bollo le autovetture, gli autoveicoli per trasporto promiscuo e gli autoveicoli specifici per il trasporto di persone. Rientrano anche gli autocaravan, purché rientrino nei limiti stabiliti dalla normativa vigente.
L’esenzione è concessa solo per un singolo veicolo per ogni persona con disabilità beneficiaria. Di conseguenza, se quest’ultima è titolare di più veicoli, bisogna scegliere quale esentare dalla tassa automobilistica. Il veicolo deve essere intestato alla persona con disabilità oppure a un familiare che l’abbia fiscalmente a carico. È consentita anche la cointestazione del veicolo tra il disabile e un familiare, anche se quest’ultimo non lo ha fiscalmente a carico, purché il mezzo sia utilizzato esclusivamente o prevalentemente a beneficio del disabile stesso.
Cosa succede in caso di cambio del veicolo
Se la persona beneficiaria dell’esenzione del bollo auto per disabili decide di cambiare il veicolo esentato con uno nuovo, la facilitazione non si trasferisce automaticamente sul nuovo mezzo. Bisogna perciò presentare una nuova domanda di esenzione, ripetendo in parte la procedura iniziale, allegando anche i dati relativi al nuovo veicolo (come la nuova carta di circolazione).
In questo caso non è richiesto di produrre di nuovo la certificazione medica della disabilità se già presentata e ancora valida.
Quando è riconosciuta l’esenzione
L’esenzione dal bollo auto per disabili viene riconosciuta in presenza di condizioni precise e certificate. La normativa individua diverse categorie di disabilità che danno diritto a questo beneficio fiscale. Innanzitutto i disabili con grave limitazione della capacità di deambulazione, oppure quelli affetti da pluriamputazioni. In questi casi, non è necessario che il veicolo sia adattato, poiché il legislatore riconosce la gravità della condizione indipendentemente dagli adattamenti tecnici del mezzo.
Diversa è la situazione per i disabili con ridotte o impedite capacità motorie: per queste persone, l’esenzione viene concessa solo se il veicolo è stato appositamente adattato per la guida o per il trasporto del disabile. In tutti i casi è necessario che la disabilità sia certificata da una commissione medica pubblica competente, ai sensi della legge 104. Questa documentazione medica deve attestare la natura e la gravità dell’handicap e specificare se sussistono le condizioni previste dalla normativa per l’esenzione dal bollo auto.
Durata e revoca dell’esenzione
L’esenzione del bollo auto per disabili ha una durata indeterminata, finché rimangono valide le condizioni che hanno dato diritto al beneficio. In caso di revoca della certificazione di disabilità o di modifiche sostanziali delle condizioni di salute del beneficiario, l’esenzione può essere annullata d’ufficio. In queste situazioni, il contribuente deve comunicare le variazioni agli uffici competenti per evitare sanzioni o richieste di pagamento retroattivo del bollo. Di conseguenza è responsabilità del titolare del veicolo (o del familiare che ne beneficia) monitorare eventuali modifiche della situazione sanitaria e comunicarle tempestivamente.
Come funziona l’esenzione bollo auto disabili
Una volta ottenuta, l’esenzione dal bollo auto per disabili non richiede rinnovi annuali e resta valida per tutti gli anni successivi, salvo modifiche della situazione che ha dato origine al beneficio. In altri termini, se non ci sono cambiamenti nella condizione di disabilità o nella proprietà del veicolo, l’esenzione rimane automaticamente valida, senza necessità di ulteriori comunicazioni o pratiche burocratiche.
In ogni caso l’esenzione non ha effetto retroattivo: se il disabile o il suo familiare hanno già pagato il bollo per un anno in corso, non è possibile ottenere un rimborso del tributo versato. In caso di acquisto di un nuovo veicolo, in sostituzione di quello già esentato bisogna effettuare una nuova richiesta di esenzione, seguendo la stessa procedura originaria. L’esenzione è valida solo entro certi limiti di cilindrata: fino a 2.000 cc per motori a benzina e fino a 2.800 cc per motori diesel. Veicoli con cilindrate superiori non possono beneficiare di questa agevolazione, anche se intestati a persone con disabilità grave.
Come fare richiesta esenzione
La procedura per richiedere l’esenzione del bollo auto per disabili è di competenza delle regioni. In generale la richiesta prevede passaggi comuni in tutta Italia. Prima di tutto raccogliere la documentazione che comprende la copia della carta di circolazione del veicolo, la certificazione attestante la disabilità rilasciata dalla commissione medica pubblica competente, e, nel caso in cui il veicolo sia intestato a un familiare, la documentazione che dimostra che il disabile è fiscalmente a carico del richiedente.
In seguito la domanda di esenzione deve essere presentata all’ufficio tributi della regione di residenza, oppure presso gli uffici provinciali dell’Aci nelle regioni che hanno stipulato convenzioni specifiche con questo ente. In molte regioni italiane, la domanda può essere presentata anche online, tramite i portali regionali dedicati, utilizzando credenziali digitali come Spid, Cie (Carta d’identità elettronica) o Cns (Carta nazionale dei servizi).
Meglio presentare la domanda entro 90 giorni dalla scadenza del termine previsto per il pagamento del bollo, anche se la mancata osservanza di questo termine non comporta la decadenza dal diritto. Dopo la presentazione, una volta accolta la domanda, l’esenzione sarà automaticamente valida per gli anni successivi senza altre pratiche burocratiche, salvo modifiche alla condizione del beneficiario o al veicolo esentato.
Cosa fare in caso di rifiuto dell’esenzione
Nel caso in cui la domanda di esenzione del bollo auto per disabili venga rifiutata, il contribuente può presentare ricorso. In genere la prima cosa da fare è richiedere chiarimenti all’ufficio che ha gestito la domanda per comprendere i motivi del rifiuto.
Se l’esito negativo appare ingiustificato, è possibile proporre un ricorso formale agli uffici regionali competenti entro i termini stabiliti, allegando tutta la documentazione utile a sostenere il diritto all’esenzione. In caso di ulteriore rifiuto, è possibile ricorrere al Giudice tributario per far valere i propri diritti.